È duro a morire il fascino senza tempo della musica dei Police, band che sul finire degli anni Settanta, anni di movimenti e creatività, di incubi e fughe, irruppe sulla scena mescolando punk, pop e reggae e diventando il gruppo simbolo di quel periodo e dei primi anni Ottanta. Così, dopo il concerto di Sting in agosto al Forte Arena di Santa Margerita di Pula, ecco ora l’onnivoro Stewart Copeland, altro pezzo da novanta del glorioso trio che annoverava anche il nome di Andy Summers. L’ex batterista dei Police sarà il piatto forte della notte di Capodanno che a Cagliari si consumerà in varie piazze ma soprattutto nel Largo Carlo Felice, teatro dell’appuntamento più atteso a partire dalle 22.30 per dare l’addio al vecchio anno e salutare quello nuovo.
Dopo il pasticcio della passata stagione, con il tradizionale concerto di fine anno spostato alla Fiera dove per avere i biglietti bisognava prenotarsi via internet, si ritornerà quindi nel luogo più adatto con una musica che ha fatto epoca e questa volta con il valore aggiunto degli archi. Copeland porterà “da casa” un trio vocale femminile di matrice gospel-soul che ha imposto dei cambi di rotta nelle linee vocali e un chitarrista, mentre il resto dell’ensemble sarà rappresentato dall’Orchestra da camera della Sardegna diretta dal maestro Simone Pittau. Gli archi, infatti, costituiscono il perno del progetto che il drummer del New Jersey porta da tre anni in giro per il mondo col titolo The Police deranged for orchestra. Un’idea certo non nuova, visto che anche Sting nell’album “Symphonicities” del 2010 riverniciò i vecchi successi con tanto di orchestra sinfonica al seguito, ma di sicuro effetto scenico e sonoro dato che i brani della band inglese da 75 milioni di dischi e 6 Grammy Award, verranno consegnati al pubblico con un vero e proprio restyling (privo però di arrangiamenti ovattati e melensi perché Copeland resta un musicista rock anche con violini, viole e violoncelli), e da un’orchestra ogni volta diversa a seconda del luogo in cui il concerto viene proposto.
Concerto che vedrà l’eclettico batterista, passato in quarant’anni e oltre di onorata carriera attraverso tante esperienze che hanno abbracciato cinema (bellissima la colonna sonora di Wall Street di Oliver Stone con premio Oscar a Michael Douglas), tv, musical, opera, balletto e persino musiche per videogiochi, immergersi in un repertorio d’annata quanto a prova di gap generazionale dove sfileranno classici del calibro di Every little thing she does is magic, Every breath you take, Can’t stand losing you, Message in a bottle, Walkin on the moon, Roxanne, Bring on the night, Spririt in the material world, The bed’s too big whithout you e altri ancora più alcuni pezzi della carriera solista. A 72 anni, la maggior parte dei quali trascorsi a destreggiarsi tra cassa, timpani e rullanti, Copeland ama ancora divertirsi e far divertire e il concerto di Cagliari sarà un’ulteriore prova di quanto accaduto in altre città in cui ha fatto tappa. “È un artista formidabile e trascinante” sottolinea Davide Catinari, musicista e direttore artistico di Vox day, associazione che si è aggiudicata la gara bandita dall’amministrazione comunale per l’evento di Capodanno: “Sa ancora stupire e sul palco non si risparmia. Il suo concerto unisce sensibilità differenti all’interno di un nucleo conosciutissimo”.
(la foto è di foto di Josué Jacob)