Boris Franz Becker, detto Bum Bum per la forza esplosiva del suo micidiale servizio in risposta ai colpi avversari, è stato il più giovane tennista vincitore del torneo di Wimbledon a 17 anni, nel 1985. Nel corso della sua carriera ha collezionato 49 titoli tra cui sei Grande Slam (di cui due vinti prima dei 19 anni), tre ATP Finals, due Coppe Davis, due World Team Cup e una medaglia olimpica. Tra il 2013 e il 2016 è stato l’allenatore di un altro campione come Novak Djokovic.
Inserito nella International Tennis Hall of Fame nel 2003 come uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi, ha riempito le pagine delle cronache sportive ma non solo, perché la sua vita è stata ed è tuttora avvincente e movimentata quanto le sue partite migliori, fatta di colpi di scena, scandali e una recente condanna per bancarotta fraudolenta.
Apple TV+ gli ha dedicato “Boom! Boom! The World vs. Boris Becker”, documentario in due parti in uscita il 7 aprile in streaming sulla piattaforma omonima, scritto e diretto dal regista premio Oscar Alex Gibney (“Taxi to the Dark Side”, “Enron – L’economia della truffa”, “The Armstrong Lie”, “Going Clear – Scientology e la prigione della fede”) e dal produttore premio Oscar John Battsek (“Un giorno a settembre”, “Searching for Sugar Man”, “The Rescue – Il salvataggio dei ragazzi”, “The Deepest Breath”).
Il documentario, presentato in anteprima al Festival di Berlino 2023 nella sezione Special Gala, ricostruisce la vita e la carriera sportiva del tennista tedesco attraverso il dialogo serrato con lo stesso Becker, che il regista Gibney ha seguito per oltre tre anni, fino all’aprile del 2022, quando il campione è stato condannato a due anni e mezzo di carcere per aver aggirato il fisco nascondendo beni e prestiti. Condanna poi ridotta a sette mesi e già scontata in Inghilterra, con successivo rientro in Germania.
“The World vs. Boris Becker” restituisce un’immagine personale e a tratti intima del tennista e uomo, dalla sua viva voce in un’intervista esclusiva raccolta poco prima della condanna ma anche attraverso le testimonianze di icone del tennis come John McEnroe, Björn Borg, Novak Djokovic, Mats Wilander e Michael Stic.
Dal racconto in prima persona e quello di chi lo ha conosciuto viene fuori, in quasi quattro ore di visione, la storia di un campione che ha vissuto da sempre ai massimi livelli del tennis, per capacità e raffinatezza della tecnica unita ad un carattere esuberante che per anni ne ha fatto un beniamino del pubblico, affascinato da lui in campo e fuori dal campo. Il peso di questo vivere sempre ai messimi livelli, però, ha segnato la sua carriera e lo ha portato a commettere errori.
La serie dedicata a Boris Becker è una coproduzione tra la Ventureland di Battsek e la Jigsaw Productions di Gibney, in associazione con la Lorton Entertainment, che hanno prodotto anche “Diego Maradona” di Asif Kapadia, nominato ai premi BAFTA, e il recente documentario di Matt Smith “Rooney“, sul grande calciatore inglese Wayne Rooney.