La Sardegna al crocevia della ricerca sull’Universo, non solo sulla materia nota con la candidatura ad ospitare il progetto Einstein Telescope, ma anche sulla materia oscura col progetto Aria. Del secondo, realizzato con un protocollo di intesa fra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, INFN e la Regione, si è parlato a Cagliari nell’incontro dal titolo “Entità oscure: la Sardegna protagonista del viaggio alla scoperta dell’Universo”. Ospiti dell’evento promosso dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna Cristiano Galbiati, professore di Fisica a Princeton e di Astrofisica delle particelle al Gran Sasso Science Institute dell’Aquila, e Walter Bonivento, dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Fisica nucleare, responsabile Progetti ARIA e Urania.
Moderati dal presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna Francesco Birocchi, i due fisici hanno tratteggiato la linea di avvicinamento della comunità scientifica a una nuova frontiera della conoscenza dell’Universo: quella delle cosiddette “entità oscure” – materia oscura, energia oscura e inflazione – entità di cui ha cognizione da soli 20, 30 anni e che hanno un ruolo cruciale nell’origine e nell’espansione dell’Universo.
“In questi anni ci troviamo ad affrontare una rivoluzione molto importante in cui l’uomo pensa alla sua conoscenza in rapporto a ciò che non è ancora compreso. È una rivoluzione che, secondo me, va di pari passo con la rivoluzione copernicana e con le due rivoluzioni del secolo scorso: la teoria della relatività e la fisica quantistica”, ha affermato Cristiano Galbiati.
“Siamo qui in Sardegna oggi col progetto Aria per ottenere un gas Argon purissimo, il più puro mai prodotto al mondo, per capire di dare risposta alla domanda cos’è la materia oscura”, ha spiegato Galbiati. Attualmente solo i pozzi di gas in Colorado, negli Stadi Uniti, sono i soli siti in grado di produrre grandi quantità di Argon per la ricerca sulla materia oscura.
Il Progetto Aria consiste nella realizzazione di una torre di distillazione criogenica per la produzione di Argon e altri isotopi stabili di altissima purezza. La torre di distillazione si suddivide in 30 moduli collaudati al CERN, che sono stati trasportati in Sardegna e ora sono in fase di installazione sottoterra, nella miniera di Nuraxi Figus.

La torre di distillazione, della profondità di 350 metri, permette di ricavare un Argon purissimo, con 3000 stadi di distillazione: Argon40, isotopo particolarmente stabile, verrà trasferito nei Laboratori INFN del Gran Sasso, al rivelatore DarkSide-50, una camera a proiezione temporale (TPC) ad argon a doppia fase, per la ricerca diretta di interazioni della materia oscura.
“Si tratta di un tecnologia innovativa, che ci permette l’utilizzo esclusivo in Sardegna fino al 2027, col brevetto della fondazione Aria dell’INFN e dell’Università degli Studi di Cagliari – ha sottolineato Walter Bonivento, mostrando una foto del primo prototipo di 24 metri operato in superficie, che ha sperimentato l’efficacia energetica della tecnologia – Una tecnologia sviluppata per il progetto Darkside, che in Sardegna ha trovato il terreno fertile ciclo di produzione di altri isotopi, sui quali c’è un mercato molto fiorente nell’industria farmaceutica. E dove si crea la produzione primaria di questi isotopi, si crea anche un ecosistema di trasformazione secondaria. Oggi queste attività sono concentrate al di fuori dell’Unione Europea (USA, Russia, Giappone, Cina e Israele. La costruzione di questa struttura e la produzione di Argon e altri isotopi, porterebbe un importante rilancio economico del Sulcis”.