Martedì scorso un violento incendio ha ridotto in cenere la RCM Records, storico studio di registrazione fondato da Maurizio Casu, figura di spicco della produzione musicale in Sardegna. Le fiamme, scatenate da un cortocircuito, si sono propagate con una rapidità impressionante all’interno della sala prove di via della Menta Fiorita a Flumini di Quartu, divorando attrezzature, strumenti e ricordi di una vita.
Al momento dell’incendio, avvenuto intorno alle 19, Emanuele Casu, musicista e figlio del proprietario, si trovava all’interno della sala prove insieme a quattro amici. “Abbiamo avuto appena il tempo di uscire – racconta – Si è spenta la luce e in pochi istanti le fiamme hanno avvolto tutto. I pannelli fonoassorbenti hanno alimentato il fuoco a una velocità impressionante. Non siamo riusciti a salvare nulla”. Per fortuna nessuno è rimasto ferito, ma i danni sono ingenti: oltre 100 mila euro in strumentazione distrutta, e l’edificio stesso, compromesso strutturalmente, dovrà essere demolito.
La RCM Records non era solo uno studio di registrazione, ma un pezzo della storia musicale locale. Fondata come etichetta negli Ottanta e Novanta a Cagliari, ha rappresentato un punto di riferimento per la scena musicale sarda. Maurizio Casu, all’epoca produttore discografico e proprietario di tre studi di registrazione, aveva poi interrotto la sua attività per poi tornare, nei primi anni Duemila, con la creazione di uno studio completamente nuovo, frutto di anni di sacrifici e dedizione. Pur diventando un’attività secondaria, la produzione musicale è rimasta la sua grande passione, tanto da indurlo alla creazione di un format innovativo: si tratta di Disconotte, nato quasi tre anni fa, un vero e proprio salotto artistico, trasmesso in diretta su Twitch, Instagram, Facebook e TikTok, dove band e cantanti possono esibirsi gratuitamente. Un’iniziativa che ha richiesto studio e adattamento, dato il passaggio dal mondo analogico al digitale. Grazie all’impegno del suo fondatore, Disconotte è diventato un punto di riferimento per la musica indipendente e oggi, di fronte a questa tragedia, tanti artisti e artiste che vi hanno partecipato si stanno mobilitando per aiutare la RCM Records a risorgere dalle sue ceneri.
Emanuele Casu, a nome di suo padre, lancia un appello carico di emozione: “La RCM Records non era solo un centro di creazione musicale, ma una casa per tutti gli artisti che hanno avuto il piacere di conoscerlo e viverlo. Le fiamme hanno spazzato via attrezzature costose e ricordi preziosi, cancellando ogni traccia del nostro spazio creativo. Abbiamo perso tutto e purtroppo sappiamo che, nonostante l’impegno per la raccolta fondi, lo studio non potrà mai essere ricostruito così com’era. Non vogliamo arrenderci. Con l’aiuto di chi vorrà sostenerci, possiamo almeno provare a creare un nuovo spazio, più piccolo e semplice, in cui comunque la musica possa essere per tutti”.
Chiunque voglia contribuire alla rinascita della RCM Records può farlo in tre modi: con bonifico al conto IT50A3608105138270360670367, tramite PayPal al seguente link o attraverso la piattaforma GofundMe. Sono necessari 100 mila euro per raggiungere l’obiettivo. Oltre alla raccolta fondi, verrà organizzata una serie di eventi culturali il cui ricavato sarà interamente destinato alla ricostruzione dello studio. Tra questi una serata solidale in acustico che vedrà la partecipazione gratuita di ben 34 musicisti e musiciste. L’evento, organizzato dall’associazione culturale Il Giardino degli Orbs e dal Teatro Houdini, si terrà lunedì 24 febbraio alle 20 al Teatro Houdini, in Via Molise 2.
Ogni contributo, anche il più piccolo, è fondamentale. Anche solo diffondere la notizia può fare la differenza.
(Foto di Emanuele Casu)