Nell’arte così come nella vita quotidiana bisogna avere il coraggio di sondare nuove vie, mettendosi in gioco e traendo da ogni esperienza affrontata stimoli preziosi per il futuro. Un futuro all’insegna della sperimentazione e dell’amalgamarsi di due forme d’espressione diverse ma affini come il rap e il teatro che saranno protagoniste dell’evento che si terrà agli Intrepidi Monelli il 26 luglio alle 21, in viale Sant’Avendrace 100 a Cagliari con la conduzione della giornalista e musicista, nonché scrittrice, Sara Vanni. A idearlo è Matteo Matta, 46 anni, organizzatore cagliaritano da sempre collaboratore della Compagnia degli Intrepidi Monelli del direttore artistico Sergio Piano, 67 anni. Gli ospiti presenti saranno Ekri, Sic, Grizy, Lovit Sul Pezzo, Garo, Slab, Fedeeilcorvo, Manuel Montebello, Am3d3us, Niko Dal Bounce, Mars Skilled e Il Galantuomo Disilluso. Ad aprire la serata sarà il promettente Bboy Lianx con il suo spettacolo di breakdance, mentre supervisionare il tutto ci penserà il produttore e fonico Riccardo Cappai.
“Tutto parte dalla mia esperienza come addetto alla sicurezza negli scorsi anni – spiega Matta – durante cui sono entrato in contatto con il mondo del rap e con esponenti storici del genere. Il rap mi ha subito colpito per la sua intensità e per la sua genuinità, per questo motivo ho proposto a Sergio Piano e ad Alessandro Vacanti degli Intrepidi Monelli con cui collaboro da tanti anni di dare vita a un evento che portasse alcuni tra gli esponenti della scena rap sarda in teatro”. Un evento che vuole essere il primo tassello di qualcosa di ancora più composito e stimolante. “Il rap e il teatro sono profondamente affini e legati tra di loro, con questo open mic facciamo incontrare due mondi affascinanti con tanti elementi in comune da valorizzare. L’obiettivo – aggiunge Matta – è quello di dare spazio ai giovani talenti del rap sardo così come ai veterani che negli anni si sono distinti. In teatro stiamo facendo anche un podcast dedicato proprio al mondo dell’hip hop e della cultura urban presentato da due noti Mcs cagliaritani ovvero Cool Caddish ed Ekri. Ciò che ci interessa, con questo primo open mic incentrato esclusivamente sul rap, è creare delle sinergie solide tra gli Mcs così come tra i produttori, in modo da formare un movimento unito e coeso che possa realizzare progetti di spessore nei prossimi anni”. Coesione e supporto reciproco per proiettarsi con entusiasmo verso il domani. “Il rap – conclude – è il linguaggio del momento, questo è sotto gli occhi di tutti, ma già da tanti anni si è distinto e preso meritatamente il suo spazio grazie a parecchi brani di rottura che parlano della situazione politica del nostro paese, così come dei rioni popolari da cui io stesso vengo e che amo. Sono molto fiducioso e felice di questa prima tappa, spero di poter organizzare un open mic al mese dedicato agli artisti della scena rap, in futuro vorremmo creare anche una radio web e unire il mondo del rap con quella della stand up comedy visto le tante somiglianze presenti tra queste due espressioni artistiche. Non sappiamo ancora quando ma ci metteremo il massimo impegno”.
Un impegno costante che non è mai mancato al teatro degli Intrepidi Monelli il quale, sin dalla sua apertura nel 2015, ha sempre coinvolto artisti giovani in qualsiasi ambito – come ad esempio lo stand up comedian Alessandro Cappai e l’attrice Rose Aste – che poi negli anni a venire si sono affermati e fatti conoscere a livello nazionale togliendosi soddisfazioni importanti. “Già il 17 maggio abbiamo portato nel nostro teatro un rapper ovvero Cool Caddish – aggiunge il direttore artistico Sergio Piano – che ha festeggiato da noi i trent’anni della sua carriera e la risposta del pubblico è stata molto buona”. Una serata in grado di dimostrare la validità del connubio formato da rap e teatro. “Il rap ha una grande dose di teatralità al suo interno – aggiunge Piano – che si ritrova in tanti aspetti, dall’esecuzione dei brani al botta e risposta nelle competizioni di freestyle. Inoltre, in entrambi gli ambiti c’è una grande cura per l’interpretazione del testo”. Gli esempi dei punti in contatto tra i due linguaggi espressivi sono molteplici. “Ad esempio – sottolinea – quando si porta in scena un capolavoro quale ‘’Aspettando Godot’’ di Samuel Beckett emerge una certa ritmicità che può essere ricollegata proprio al rap che ha tanti elementi in comune anche con la stand up comedy che abbiamo visto letteralmente nascere qui da noi per ciò che riguarda la Sardegna a partire dal 2016”. I presupposti per creare qualcosa di significativo non mancano, sempre con la consapevolezza dell’inclusività del teatro e della sua capacità, come affermava l’attore e regista teatrale Leo de Berardinis, di togliere la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto. Perché è solo grazie all’incontro con ciò che non si conosce che è possibile crescere e proiettarsi verso nuovi orizzonti.