Attraversare un territorio sconosciuto con in mano solo una mappa e una bussola, alla ricerca di punti di controllo da raggiungere nel minor tempo possibile, non è la scena di un film d’avventura né un semplice gioco: è l’orienteering; un’esperienza immersiva che rompe la routine quotidiana e mette alla prova mente e corpo, combinando movimento, orientamento, strategia e scoperta del territorio. Che sia a piedi con la Corsa Orientamento (CO), in sella a una bici con il Mountain Bike Orientamento (MTBO), tra la neve con lo Sci Orientamento (Sci-O) o garantendo l’accessibilità a tutti e tutte come nel Trail Orientamento (Trail-O), l’orienteering offre sfide sempre nuove.
Per andare al cuore di questo sport, praticato da oltre tre milioni di persone nel mondo, abbiamo intervistato Giusto De Colle, Responsabile tecnico della delegazione sarda della Federazione Italiana Sport Orientamento (FISO) che, con la sua lunga esperienza, è uno dei protagonisti della crescita dell’orienteering in Sardegna.
Dalla prima mappa alla Sardegna, il percorso di Giusto De Colle
Per De Colle, il viaggio nell’orienteering è iniziato nel 1987, a 11 anni, quando ha preso in mano la prima mappa nella sua terra d’origine, il Veneto. Da lì, il passo verso le competizioni è stato naturale, fino alle finali nazionali dei Giochi della Gioventù a Roma, dove sono arrivate le prime vittorie e la consapevolezza che questo sport poteva essere molto più di una semplice passione: “Vista l’enorme soddisfazione e gratificazione, il mio amore per la disciplina aumentò e continuai a praticarla da atleta agonista fino ai primi anni Duemila” ha raccontato De Colle. Con il tempo, l’orienteering è diventato per lui anche studio e formazione, fino a quando ha raggiunto il terzo livello – il massimo nazionale – come formatore, ufficiale di gara e tracciatore; un percorso fatto di dedizione e tradizioni di famiglia: il padre Maurizio, campione italiano di Sci Orientamento e Corsa di Orientamento, gli ha trasmesso la tecnica e, soprattutto, l’amore per questa disciplina.
Oggi, dopo aver lasciato il Veneto da anni per stabilirsi in Sardegna, a Siamaggiore, De Colle continua a mappare territori, tracciare percorsi e far crescere il movimento dell’orienteering nell’isola.
Una pratica sostenibile per valorizzare il territorio
L’orienteering si pratica in ambienti naturali e urbani, adattandosi a scenari diversi: “dai boschi alle pinete vicino al mare, ai parchi e alle aree naturali per le gare ‘middle’ e ‘long distance’, fino ai centri storici per le competizioni ‘sprint’ – ci ha raccontato De Colle – In Sardegna, questi scenari di grande valore si trovano in ogni provincia”.
Le gare si svolgono su mappe estremamente dettagliate che non solo guidano gli atleti ma diventano anche strumenti di promozione turistica. Per citare alcuni esempi, esistono mappe di orienteering dei centri storici di Santu Lussurgiu, Cuglieri, Bosa, Oristano, Orosei, Galtellì, mentre in ambiente boschivo si segnalano mappe della Pineta di Is Arenas, dell’Oasi di Biderosa, del Lago Baratz e del Parco di Gutturu Mannu; tutte località di grande pregio storico, culturale e ambientale. “Altre mappe importanti – ha aggiunto De Colle – sono quelle realizzate nel Parco Archeologico di Santa Cristina a Paulilatino e nel complesso nuragico di Pidighi e Muru Accas a Solarussa”.





Alleanze strategiche per avvicinare giovani e anziani
La FISO Sardegna collabora da anni con gli uffici scolastici per diffondere l’orienteering nelle scuole, organizzando corsi di formazione per insegnanti (si presta a collegamenti con diverse discipline scolastiche) e i Giochi Sportivi Studenteschi, che ogni ogni anno coinvolgono oltre 250-300 tra alunni e alunne delle scuole medie e superiori nelle finali regionali. Un’altra collaborazione importante è quella con i licei sportivi, dove nel biennio, per direttiva ministeriale, l’orienteering è una disciplina sportiva obbligatoria.
Questo sport può rappresentare un’attività preziosa anche per gli anziani, con la lettura delle mappe, la memorizzazione e il riconoscimento dei simboli, insieme a esercizi di orientamento spazio-temporale e movimento, come la corsa o la camminata veloce: “Per il terzo anno consecutivo, il tecnico FISO Giacomo Chiesa sta sviluppando un progetto con l’Università della Terza Età di Oristano”, sottolinea De Colle. Secondo numerosi studi, la combinazione di stimoli cognitivi e fisici contribuisce a ritardare l’invecchiamento mentale e a prevenire patologie legate al declino cognitivo, offrendo agli anziani e a chiunque pratichi questa disciplina, un’opportunità concreta per mantenere attivi mente e corpo.
Una disciplina in crescita nell’isola, tra sfide e nuove prospettive
“La popolarità dell’orienteering negli ultimi anni in Sardegna è decisamente cresciuta e a confermarlo sono i numeri – ha raccontato De Colle – le società affiliate alla FISO sono passate, dall’anno 2020 a oggi, da tre a dieci; questo grazie al costante lavoro di un gruppo di tecnici e collaboratori guidati sapientemente dal delegato regionale Salvatore Ferraro”.
La sfida, oggi, è riuscire a promuovere competizioni e campi di allenamento in Sardegna durante tutto l’anno (l’isola si presta per clima favorevole e luoghi di fascino idonei e altamente tecnici); “in questo senso, alcuni esperimenti di successo sono già stati fatti: nell’ottobre 2019 la Delegazione FISO Sardegna, in collaborazione con la società Veneta Park World Tour Italia, ha organizzato per due settimane consecutive cinque giorni di gare internazionali, richiamando nell’isola più di duecento concorrenti stranieri, principalmente nord europei, notoriamente appassionati a questa disciplina sportiva”, ha spiegato De Colle.
Prossimi eventi e iniziative nell’isola
La competizione internazionale tornerà in Sardegna anche quest’anno, dal 29 settembre all’11 ottobre 2025, con l’evento ‘5 Days + 5 Days Pula – Alghero’, che attirerà atleti e atlete da tutto il mondo. Presentato il 10 febbraio a Cagliari, a Sa Manifattura, l’evento sarà un’importante vetrina per il turismo sportivo e sostenibile dell’isola e una grande opportunità di studio sull’interazione tra attività fisica, performance, ambiente e benessere psicofisico.
L’iniziativa fa parte di ‘Orienteering 4 Research Sardinia 2025’, che unisce sport, ricerca e innovazione e viene promosso da Sardegna Ricerche in collaborazione con la SSD Park World Tour Italia e con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, del Parco Naturale di Gutturu Mannu, di Porto Conte Ricerche e della Federazione Italiana Sport Orientamento – Delegazione Sardegna. Il progetto prevede momenti di confronto tra il mondo della ricerca e dello sport nel Parco scientifico e tecnologico della Sardegna, iniziative di formazione e il coinvolgimento delle scuole. ‘Orienteering 4 Research’ si inserisce nel quadro più ampio delle attività di Sardegna Ricerche sulla relazione tra scienza e sport, in continuità con il progetto Medicina e Sport, sviluppato in collaborazione con l’Università di Cagliari e l’Ufficio Scolastico Regionale.