Dopo solo due anni lunghi come dieci Marra torna con un lavoro incredibile alzando ancora di più la barra nel livello del Rap italiano.
Se “Persona” è stato il proclama dell’uomo prima del rapper o dell’uomo contro il rapper, ora con “Noi, Loro, Gli Altri” il discorso viene ampliato ad abbracciare anche la realtà circostante, la società totalmente frammentata ed in perenne lotta tra gli elementi che la compongono in un gioco al massacro che tanto avvantaggerà solo i pochi che di questa lotta se ne guardano bene dal viverla ma, anzi, di scatenarla e gestirla.
Marracash rappresenta il lato più umano del rap italiano, se Guè, dopo la ribellione del Dogo ai dogmi ed al classismo della Milano anni 2000, ha intrapreso la strada più edonistica e rappresentativa dell’ostentazione come soluzione della sua crescita, se Fibra ha ormai eraclitamente fermato ogni sua esposizione limitandosi a indicare la strada, Fabio è colui dell’olimpo che meglio ha portato in rima il dolore della persona di fronte alla società e soprattutto di fronte a se stesso, alle sue paure, ansie.
“Loro” è lo start, il punto di vista degli altri, che viene spezzettato fino poi ad arrivare al punto di soluzione di “Persona” con “Io”, con l’epocale passaggio di “∞ Love” in cui Guè schiaccia l’alzata per un singolo di infiniti reloop.
Ma torniamo ad “Io”, gioiello in cui Marra si rimette a nudo dopo “Persona” , costruendo sulla intro di “Gli Angeli” di Vasco, spezzettandosi e ricostruendosi di fronte a tutti noi.
Non basta, in “Crazy Love” si celebra il tramonto della storia d’amore con Elodie riproponendo la famosa performance di Marina Abramović e Ulay ed in “Cosplay” si rivede il Marra arrabbiato di “Fino a Qui Tutto Bene” memoria ma con la consapevolezza dell’uomo adulto che di fronte alla rivendicazione di tutte le identità possibili ma sempre e solo individuali l’unica identità che invece non viene mai riconosciuta è quella collettiva.
È un Marra che non ha certezze bensì “Dubbi” che lo attanagliano e lo stritolano ma che alla fine certificano solo la sua umanità che invece per stupide illusioni viene persa nel quotidiano, quotidiano che si ritrova in “Laurea ad Honorem” e in “Noi”, in cui celebra le persone che lo hanno accompagnato nella vita.
Bellissimo lo skit di Fibra che apre alla successiva parte “Gli Altri” che si chiude con la colossale “Cliffhanger”
Un album più completo, frastagliato e più disomogeneo rispetto al precedente, dove Marz e Zef osano di più nelle sonorità anche a voler rappresentare la varietà dei punti di vista, quando invece “Persona” si era dimostrato molto più monolitico e solido
Marra si conferma nell’olimpo del rap italiano, staccando di netto tutte le opere precedenti di questo 2021, con partecipazioni non sempre accreditate che arricchiscono l’album rendendolo più rotondo e confermando l’ormai più che ventennale stato di grazia del rap italiano, secondo solo a quello statunitense.
Ora scusate, vado al Berlin a bere una birra in mezzo alle foto di Marra, Guèe la Dogo Gang dei primi 2000, magari Fabio è proprio lì con Teo, Noi, Loro e gli Altri.
ASCOLTA “NOI, LORO, GLI ALTRI” SU SPOTIFY
GUARDA IL VIDEO DI “CRAZY LOVE” SU YOUTUBE