Iniziamo subito senza tanti fronzoli: questo è un album Meraviglioso. Dopo quattro anni dal precedente lavoro ’The Blue Hour’, i Suede di Brett Anderson tornano con il loro nono album che riesce a coniugare potenza, melodia, forma canzone ricca ed equilibrata ma anche fresca, diretta.
Immediatamente riconoscibile sia per il famoso timbro vocale di Anderson ma anche per lo stile che ha da sempre contraddistinto la band, ‘Autofiction’ è un album che non è però “semplice”, perché ad un primo sguardo la bassa durata delle canzoni potrebbero farlo sospettare, bensì è un lavoro molto ricco, stratificato ma comunque aperto ed immediatamente disponibile all’ascolto.
La prima traccia, ‘She Still Leads Me On’, già singolo apripista, uscita alcuni mesi fa, era un ottimo visto di ingresso che faceva ben augurare: schietta, potente ed orecchiabile, favolosamente radiofonica, ed ora che l’album, undici tracce per 45 minuti, è qui ben servito a tavola non possiamo che non apprezzare l’ottimo lavoro compositivo, l’omogeneità ma non certo la monotonia, che rende tutto ‘Autofictional’ un disco Pop da eccellenza, la stessa cui i Suede possono ambire senza alcun problema, sin dalla fine degli anni ’80.
‘Personality Disorder’ è un’ altra gemma da collezione nel profondo caveau della band e potrei continuare così, forse è perché è proprio quello che cerco negli album che amo raccontarvi, ovvero una qualità globale su tutto l’ascolto e non una manciata di canzoni riempi album solo per lanciare uno o due singoli.
L’ascolto prosegue con una delicatezza e fluidità costante, senza contraccolpi alcuni.
Notevole la chiusura formata da ‘What Am I Without You?’ e ‘Turn Off Your Brain And Yell’ in cui la band va ad esplorare territori maggiormente complessi.
Un album veloce, diretto, ma anche complesso ed elegante, che festeggia il ritorno dei Suede sulle scene e, speriamo, a breve anche sui palchi nostrani.
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