“C’erano una volta un prete, un cieco, delle vacche e una valigetta piena di soldi”. Si potrebbe riassumere così la storia, in bilico tra realtà e fantasia, raccontata ne “La punizione del prete”, cortometraggio diretto da Francesco Tomba e Chiara Tesser.
Il corto, che porta sullo schermo la vicenda ispirata a un racconto popolare gallurese tramandato oralmente, è stato presentato ieri sera al Cinema Greenwich di Cagliari. Erano presenti in sala i registi insieme a parte della troupe, composta quasi interamente da professionalità sarde.
Prodotto dall‘Istituto Sardo Regionale Etnografico (Isre) e sostenuto dalla Fondazione Sardegna Film Commission, il film è stato girato nel 2023 tra le località galluresi di Luras e Palau. Nel cast Massimiliano Caprara (Rocco Schiavone, Nero a metà, Don Matteo), Maurizio Giordo (attore teatrale tra i protagonisti del pluripremiato “Macbettu”) e Silvia Carusillo, vincitrice del Premio Navicella Sardegna. Tra gli attori anche Rinaldo Schirru, già interprete del primo docufilm di Francesco Tomba “Dove nasce il vento”, ambientato nell’isola dell’Asinara.
Protagonisti della pellicola, che si apre con titoli di testa che ricordano in qualche modo i western di Sergio Leone, rievocando una certa atmosfera d’attesa tra le campagne galluresi, sono don Fresu, avido parroco e proprietario terriero di Loiri e il furbo signor Depperu, uomo cieco e astuto residente a Luras.

La trama del corto, della durata di 18 minuti, si sviluppa attraverso la scena centrale del dialogo tra i due uomini, con la negoziazione per la compravendita di bestiame, culminando con il trionfo dell’astuzia di uno sull’avidità dell’altro. Il dialogo tra don Fresu e Depperu, alla presenza della perpetua Gesuina, è tutto un gioco di sguardi e silenzi, come in una partita a poker in cui bluffare è la norma. Calano le loro carte intercalando tra italiano, logudorese, lurese e gallurese, utilizzandoli di volta in volta per enfatizzare le loro mosse.
“La punizione del prete” racconta una storia che si dice sia realmente accaduta, ambientata nel 1910, che Francesco Tomba e Chiara Tesser hanno raccolto dalla stessa voce del nonno del regista, originario di Luras. Frutto di una campagna di crowdfunding e del supporto di diverse attività locali, il cortometraggio ha coinvolto attori, maestranze e altre professionalità sarde, confermando l’impegno della comunità nel promuovere l’arte e la cultura a partire dall’omaggio alle tradizioni galluresi.
Nel corso della serata è stato inoltre presentato l’art book ispirato al corto, realizzato dall’illustratore cagliaritano Tommaso Spiga in arte Masoto.
Dopo l’anteprima cagliaritana “La punizione del prete” sarà proiettato in diverse località tra cui Luras, Luogosanto, Sassari, Biella, fino a Treviso e Roma. Inoltre il film sarà visibile all’estero grazie alla collaborazione con gli Istituti italiani di cultura e alla Cineteca di Bologna, organizzatrice del concorso nazionale “Visioni italiane”, che ha ha selezionato il corto nella categoria “Visioni sarde” insieme ad altri sette lavori. Nel corso dell’anno sarà dunque presentato a Istanbul, Algeri, Il Cairo, Joinville, Oslo, Amburgo e Dublino.