Mario Molinari, in arte Tedua, è un rapper italiano che si distingue da tutti gli altri per la sua storia e la sua musica. Ho scelto questo artista perché, oltre ad essere il mio cantante preferito, mi fa capire che nella vita ci si può sempre riscattare, anche partendo dal fondo, luogo da dove è iniziato tutto per lui. Trasmette determinazione, frasi di vita non indifferenti e mi fa capire che tutti possiamo esaudire i nostri sogni con impegno e coraggio. Il rapper, classe ‘94, ha un passato complicato: nacque a Genova ma a causa delle condizioni in cui abitava, le frequentazioni e l’instabilità familiare, fu costretto ad andare in casa famiglia e in diverse famiglie affidatarie a Milano, città in cui rimase fino all’età di 12 anni. Successivamente tornò a Genova, frequentando la scuola alberghiera, qui ha avuto più tempo per dedicarsi alla sua passione: il rap.
Nel 2017 ha esordito con il suo primo album “Orange County” e nel 2018 con il suo secondo, “Mowgli”. In seguito è arrivato un momento cruciale, in cui ha guardato dentro sé stesso e capito che poteva fare molto di più. Nell’intervista del magazine Esse, pubblicata per l’uscita del nuovo disco “La Divina Commedia”, ha detto: “Nei primi due album ho sfogato i miei drammi adolescenziali ma ora voglio far capire agli altri che sono maturato e sono ancor più forte”.
Ed ecco che, il 2 giugno del 2023, in seguito a “Vita Vera Mixtape”, rilasciato nel 2020, esce il suo nuovo album, “La Divina Commedia”, attualmente certificato triplo platino. Il disco, composto da 16 tracce, ci fa capire che Tedua è tornato più forte che mai, che ogni singola canzone non è scontata e ha un vero significato.
L’album l’ho adorato, un vero capolavoro, solo un disco di questo valore poteva chiamarsi “La Divina Commedia”. Il rapper afferma, sempre nell’intervista di Esse, che le ultime tracce sono le più importanti, ovvero “Bagagli” e “Outro Purgatorio”, lì ci mostra il suo percorso, l’inferno che ha passato in senso metaforico e come è riuscito ad arrivare al paradiso (sempre metaforicamente). Tedua ha avuto ben cinque anni di stop dall’ultimo album, “Mowgli”. Questo lungo stop gli è servito tantissimo perché si è analizzato e ha capito che la sua musica era superficiale e per lui non era la cosa giusta da fare, così fa un lungo viaggio attraverso le sue emozioni e capisce chi è davvero, una persona forte e non un mediocre.
Da “Outro Purgatorio”: “Sono riuscito a diventare una persona, una migliore senza perdere la stoffa”. Ci sono anche altre frasi significative. Da “Malamente”: “Auguro a tutti voi che la vostra umiltà non si trasformi in insicurezza e che la vostra sicurezza non si trasformi in arroganza”; da “Scala Di Milano”: “Ho azzerato l’ego per cercare di essere più umano”; dall’”Intro”: “E’ un viaggio verso la consapevolezza che è il metro di misura della coscienza, nell’apparenza stavo perdendo la mia essenza” e infine alcune da “Bagagli”: “Ho visto sogni andare in cenere, ho dato senza ricevere, nel buio della mente poi, sono riuscito a splendere” e “Quante volte fuori tempo, però ho fatto successo/ e non capivo che mancavo di rispetto a questa musica che scrivo un po’ di getto, è il rigetto della personalità che ho dentro”.
Che dire? Tedua è riuscito a conquistarci con “La Divina Commedia” con il suo cuore, la determinazione e il modo di raccontare il suo passato dal quale ha tratto la sua spinta verso il successo.
Questa nuova rubrica nasce con la precisa volontà di ascoltare il punto di vista delle persone più giovani su tanti temi, grandi e piccoli. È una generazione spesso trascurata nel dibattito politico e altrettanto spesso è descritta come poco impegnata, disinteressata e senza aspirazioni. Noi pensiamo tutto il contrario e abbiamo deciso di dare loro voce con questo spazio.