• Accedi
  • Aiuto
Sito nemesismagazine.it
  • Home
  • Articoli
  • Rubriche
  • Editoriali
  • Interviste
  • Podcast
    • Creattiva
    • L’isola sconosciuta
    • Vamp
  • Chi siamo
  • Sostienici
  • Newsletter
Nessun risultato trovato
Vedi tutti i risultati
Sito nemesismagazine.it
  • Home
  • Articoli
  • Rubriche
  • Editoriali
  • Interviste
  • Podcast
    • Creattiva
    • L’isola sconosciuta
    • Vamp
  • Chi siamo
  • Sostienici
  • Newsletter
Nessun risultato trovato
Vedi tutti i risultati
Sito nemesismagazine.it
Nessun risultato trovato
Vedi tutti i risultati

Dai vocali di Whatsapp nasce “Uozzap”, un film di Federico Iris Osmo Tinelli

Di Giulia Sanna
10/05/2024
in Cinema, Comunicazione e società
Tempo di lettura: 3 minuti
Dai vocali di Whatsapp nasce “Uozzap”, un film di Federico Iris Osmo Tinelli

Registrazioni vocali diffuse per mezzo dell’applicazione di messaggistica istantanea “Whatsapp” e montate in modo molto pop e poco lineare, si susseguono nel film “Uozzap” di Federico Iris Osmo Tinelli, presentato mercoledì 8 maggio nella sala cinema Arc di via Falzarego 35, a Cagliari. Un’iniziativa dello storico cineclub cagliaritano Fedic, il cui presidente, Pio Bruno, è attivissimo nel promuovere chicche d’autore altrimenti irreperibili.

Presente in sala anche il regista milanese, per onorare la tradizione di ogni club di cinema che si rispetti, e che alla visione collettiva del film accompagna il cineforum, cioè la discussione a più voci dell’opera, generando momenti di riflessione che sviluppano il pensiero critico e contribuiscono ad accrescere la consapevolezza sulla pellicola.

Un docu-film autoprodotto, pensato nel 2017 e uscito nel 2018, ispirato da un evento comune che investe tutti, prima o poi: la rottura del cellulare, che costringe il regista a sostituirlo con uno nuovo. I tempi sono maturi per l’acquisto di uno smartphone in cui è possibile installare l’app che genererà il soggetto stesso del film.

Un racconto multimediale dei tempi contemporanei che si svolge in 80 minuti, dove la parete immaginaria tra reale e virtuale si rompe e questi mondi si permeano l’uno con l’altro. Dentro le applicazioni di messaggistica – oramai – si costruiscono relazione d’amore, d’amicizia, di lavoro. Nascono rapporti adulteri e poi si cancella la conversazione, così da auto-regalarci l’illusione della rettitudine.

I linguaggi utilizzati nell’opera sono molteplici, c’è quello cinematografico, quello del disegno d’animazione – a tratti vignettistico –, quello dei nuovi media e delle chat che si fanno immagine, non per forza ragionata, e mostrano una realtà possibile, a tratti “claustrofobica”, suggerisce uno spettatore in sala.

“Più che di ‘claustrofobia’ è opportuno parlare di ‘claustrofilia’”, argomenta Tinelli, che rivendica l’aver composto un film in cui lo spettatore viene catapultato nella messaggistica virtuale istantanea che non dà tregua e da cui sembra impossibile uscire, e allora ci si adagia e in qualche modo ci si abitua a quegli scambi vocali. Inevitabili i richiami ai famosi cineasti: da Godard – cui mutua la voglia di trasgredire rispetto ai modelli narrativi tradizionali – a Kubrik, di cui regala adattamenti 2.0 del fortunato “Shining“, passando per “Gli uccelli” di Hitchcock.

Ci sono i messaggi della mamma che ha cucinato le verdure e le ha lasciate in frigo, “così se passi a piluccare, le trovi”; quello dell’amica che comunica di essere incinta “forse, non so, tre figli sono troppi, ma non me la sento di decidere per le vite degli altri”; l’amico che racconta e bestemmia, bestemmia e racconta. Tutto come un flusso di coscienza, non ci sono veri dialoghi. Non c’è una domanda a cui segue una risposta. Sono pensieri tratti dal quotidiano confezionati in modo che si reggano da soli, senza contesto, senza preamboli.

La vera forza di questi ‘prodotti’ è che vale tutto: non ci sono interpretazioni giuste o sbagliate, emozioni che si sarebbero dovute provare o meno. C’è chi in sala si sente coinvolto, chi non ha capito dei passaggi, chi si ricorda di un sogno fatto poco prima in cui aveva vissuto “uno scenario simile a quello visto all’inizio”.

Fanno da sfondo una sceneggiatura in cui all’acustico si accompagnano sempre diversi tipi di font, che creano ulteriori suggestioni e offrono un supporto testuale alle conversazioni.

Le tematiche affrontate sono tante e scollegate: dalla sensazione di povertà che si prova mangiando il tonno in scatola direttamente dalla latta, alla religione, al cambio di sesso, alle relazioni. È un virtuale molto fisico inoltre quello che mostra Tinelli, con giochi di corpi presenti durante tutto il film. L’unico filo rosso che parrebbe farla da padrone sono le relazioni e le diverse modalità con cui ciascuna porta alla condivisione di un messaggio vocale diverso, costruito in modo da riflettere la relazione stessa.

Un’opera molto originale, di cui è impossibile dare una lettura univoca, che probabilmente non ha nemmeno senso cercare. L’unico consiglio per evitare di diventare schiavi della logica è allacciarsi le cinture e lasciarsi trasportare dal flusso dei vocali.

CondividiTweetInviaCondividiCondividi

Post correlati

Matteo Matta, il legame profondo con Sant’Avendrace e l’amore per il teatro
Cultura

Matteo Matta, il legame profondo con Sant’Avendrace e l’amore per il teatro

21/06/2025
Stephan Schäfer
Cultura

Alienazione e identità in un mondo iperconnesso, in libreria per Einaudi Stile Libero “Ancora venticinque estati” di Stephan Schäfer

21/06/2025
Post successivo
A San Sperate torna Sant’Arte, il festival di arti visive e performative da un’idea di Pinuccio Sciola

A San Sperate torna Sant'Arte, il festival di arti visive e performative da un'idea di Pinuccio Sciola

Cagliari 1943. Il progetto di Cada Die Teatro per salvaguardare la memoria della guerra

Per non dimenticare: Cada Die Teatro ricorda le Memorie di Guerra con incontri, proiezioni e teatro

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Sono d'accordo con la Privacy Policy.




Enter Captcha Here :

Sostieni Nemesis Magazine

I contenuti di Nemesis Magazine sono gratuiti e accessibili a tutti e tutte. Potete sostenere il nostro lavoro con un una donazione. Grazie!
Fai una donazione

“Sotto questo cielo”, torna a Cagliari il teatro estivo del Cada Die Teatro. Focus sulla guerra a Gaza e il desiderio di pace e giustizia
Cultura

“Sotto questo cielo”, torna a Cagliari il teatro estivo del Cada Die Teatro. Focus sulla guerra a Gaza e il desiderio di pace e giustizia

Di Redazione
21/06/2025
0

Alla Vetreria di Pirri fino all'11 luglio spettacoli con compagnie nazionali sui temi delle ingiustizie umane

Leggi l'articolo
Presidiare il fallimento

Presidiare il fallimento

21/06/2025
Matteo Matta, il legame profondo con Sant’Avendrace e l’amore per il teatro

Matteo Matta, il legame profondo con Sant’Avendrace e l’amore per il teatro

21/06/2025
Denti aguzzi, fame inesauribile e tanto sangue, ‘Lo Squalo’ festeggia 50 anni ma è ancora in formissima

Denti aguzzi, fame inesauribile e tanto sangue, ‘Lo Squalo’ festeggia 50 anni ma è ancora in formissima

21/06/2025
Not Alone (in the Dark)

I Remix di un Mondo Perduto dei The Cure

21/06/2025
Stephan Schäfer

Alienazione e identità in un mondo iperconnesso, in libreria per Einaudi Stile Libero “Ancora venticinque estati” di Stephan Schäfer

21/06/2025

Articoli recenti

  • “Sotto questo cielo”, torna a Cagliari il teatro estivo del Cada Die Teatro. Focus sulla guerra a Gaza e il desiderio di pace e giustizia
  • Presidiare il fallimento
  • Matteo Matta, il legame profondo con Sant’Avendrace e l’amore per il teatro
  • Denti aguzzi, fame inesauribile e tanto sangue, ‘Lo Squalo’ festeggia 50 anni ma è ancora in formissima
  • I Remix di un Mondo Perduto dei The Cure

Commenti recenti

  • Anonimo su Sindaco si muore. Il sangue degli amministratori locali nella Sardegna dell’Ottocento
  • Anna Licia Melis su Cagliari perde uno degli ultimi intellettuali. Si è spento Gianluca Floris
  • Marianna Peddio su Giornata della Memoria. Dalla Barbagia a Mauthausen e Auschwitz, la marcia della morte di Antonio Moi
  • .. su Le luci sul porto (Dietrich Steimetz)
  • Anonimo su Porto Canale in bianco e nero (Dietrich Steinmetz)

Sostieni Nemesis Magazine

I contenuti di Nemesis Magazine sono gratuiti e accessibili a tutti e tutte. Potete sostenere il nostro lavoro con un una donazione. Grazie!
Fai una donazione

Info

Direttrice: Francesca Mulas
Nemesis Magazine è registrato al pubblico registro della stampa con decreto del Tribunale di Cagliari n. 14/2020
Editrice: Associazione culturale Terra Atra
Sede legale: Via del Sestante 5, 09126 Cagliari

Email: info@nemesismagazine.it

Hosting

Hosting: Tophost srl
Piazza della Libertà 10, Roma
P.Iva 08163681003
Rea 1077898
Iscrizione alla camera di Roma del 01/10/2004

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna, Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport. Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

Newsletter

    • Arte
    • Cinema
    • Comunicazione e società
    • Cultura
    • Fotografia
    • Interviste
    • Libri
    • Moda
    • Musica e spettacolo
    • Privacy Policy

    Benvenuto!

    Accedi al tuo account!

    Ho dimenticato la password

    Recupera la tua password

    Inserisci il tuo nome utente o la tua email per recuperare la password!

    Accedi
    • Accedi
    Nessun risultato trovato
    Vedi tutti i risultati
    • Home
    • Articoli
    • Rubriche
    • Editoriali
    • Interviste
    • Podcast
      • Creattiva
      • L’isola sconosciuta
      • Vamp
    • Chi siamo
    • Sostienici
    • Newsletter
    • Aiuto


    Direttrice: Francesca Mulas
    Nemesis Magazine è registrato al pubblico registro della stampa con decreto del Tribunale di Cagliari n. 14/2020
    Editrice: Associazione culturale Terra Atra
    Sede legale: Via del Sestante 5, 09126 Cagliari

    Email: info@nemesismagazine.it

    Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, al fine di migliorare i servizi offerti e l'esperienza di navigazione dei lettori. Se prosegui nella navigazione o se chiudi questo banner acconsenti all’uso dei cookie. Privacy e Cookie.