Un museo dedicato ad Andrea Parodi è di per sé un viaggio attraverso il suo messaggio artistico e umano. Ma in questi anni è il museo stesso che ha viaggiato. Dopo gli anni trascorsi a Cagliari (nel Palazzo di Città e nell’Ostello della Gioventù), a Ottana (in “Casa Fenudi”), a Villanova Monteleone (nel museo etnografico di ‘Sa Domo Manna’) e a Porto Torres (nel Palazzo del Marchese), il Museo Andrea Parodi approda ora al paese dove la voce dell’etnopop sardo sposò la compagna Valentina Casalena.
Il Museo di Osidda, enclave della provincia di Nuoro nel Montacuto, è il risultato dell’iniziale lavoro del regista multimediale Francesco Casu, dell’architetto Olindo Merone, delle illustrazioni originali e delle grafiche di Sean Scaccia e del successivo lavoro di Valentina Casalena e Luca Parodi, protagonisti di questo attuale allestimento.
“Abbiamo risposto alla richiesta affettuosa del Comune di Osidda, che Andrea tanto amava, con il quale abbiamo firmato un accordo per cinque anni”, ha spiegato Valentina Casalena, che oltre a essere moglie di Parodi è la presidente della Fondazione omonima che cura il progetto. All’inaugurazione hanno partecipato le maschere del gruppo Boes e Merdules di Ottana e l’artista turritano (già finalista al Premio Andrea Parodi) Federico Marras Perantoni.
Il Museo – attraverso l’allestimento di quattro sale – permette al visitatore di consultare i documenti dell’artista e di ricevere le informazioni necessarie ad una migliore comprensione della mostra. Brochure del museo e cuffia, fornite all’accoglienza, sono le chiavi d’accesso all’intera mostra.
Queste le quattro sale. La prima (‘Discografie’) è interamente dedicata alla musica e al suo interno sarà possibile fruire dell’intera produzione di Andrea Parodi, comprensiva di collaborazioni, inediti e curiosità. La seconda (‘Luoghi e memorie’) è un perimetro grafico all’interno del quale ogni casella rappresenta una tappa della vita del cantante con immagini e illustrazioni artistiche esposte e retro-illuminate in una rigorosa scansione che si specchia nello scorrere di suoni e testimonianze all’interno dei monitor. La terza (‘Il mare e le terre intorno’) è invece un percorso intimo raccontato in prima persona da Andrea Parodi attraverso suoni e immagini con tre schermi che proiettano, in perfetto sincronismo, una sorta di album evocativo. Infine con ‘Ventanas’ (la quarta sala) prosegue il percorso artistico appena visitato, attraverso la Fondazione Andrea Parodi e le sue attività. Il tutto è mappato in un corridoio curvo attraverso una grafica che allude ad un telaio tipico sardo.
Il museo è stato nuovamente allestito grazie al contributo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e del Comune di Osidda. Rimarrà attiva, pronta per essere ospitata nei Comuni che ne faranno richiesta, la versione itinerante allestita su mezzo mobile.
Se questo articolo ti è piaciuto ti invitiamo a condividerlo e, se puoi, a sostenerci con una donazione a questo linki