Nell’epoca dei social media, dell’informazione veloce e delle opinioni espresse in un click, si potrebbe pensare che le tematiche legate al genere e alla violenza nelle relazioni affettive siano ormai parte di un dibattito chiaro, acceso e accessibile a tutti. Eppure, nonostante l’aumento delle informazioni disponibili, sembra che molti concetti rimangano intrappolati in una sorta di opacità comunicativa. È da questa riflessione che nasce l’idea del podcast ‘Come te lo spiego’, scritto e prodotto da Elena Mascia, responsabile della comunicazione del Centro di ascolto uomini maltrattanti (CAM) Sardegna, promotore del progetto.
CAM Sardegna
Il CAM Sardegna, con sede a Nuoro, Olbia, Oristano e Sassari, nasce il 20 maggio 2014 come associazione ONLUS. Si tratta del primo centro specialistico dell’isola dedicato alla presa in carico di adulti e ragazzi, autori di violenza nelle relazioni affettive, ed è socio aderente RELIVE (Relazioni Libere dalle Violenze), il coordinamento nazionale dei Centri che si occupano del recupero degli autori di comportamenti violenti, che garantisce standard di qualità strutturati sulla base di Linee Guida nazionali e europee, in condivisione e cooperazione con la WWP (Work with Perpetrators of Domestic Violence). Il CAM si propone come un importante punto di riferimento per gli uomini e i ragazzi che desiderano avviare un percorso di cambiamento e responsabilizzazione rispetto ai propri comportamenti violenti, siano essi fisici, psicologici, economici, sessuali o di stalking, avvalendosi del supporto di uno staff multidisciplinare composto da psicologi, psicoterapeuti, psichiatri ed educatori.
Il linguaggio come ostacolo: stereotipi mediatici e la sfida di una narrazione consapevole
Da dieci anni il CAM Sardegna è impegnato non solo nel lavoro diretto con uomini e ragazzi autori di violenza, ma anche nella sensibilizzazione delle nuove generazioni. “Siamo stati ospiti di diversi istituti scolastici e, parlando con i ragazzi e le ragazze, mettendoci sempre in una posizione di ascolto, abbiamo notato la difficoltà nell’esprimere alcuni concetti, definizioni ed emozioni – racconta Elena Mascia – Come responsabile della comunicazione del CAM, insieme allo staff, mi sono fermata a riflettere su come mai, nonostante l’aumento delle informazioni sulle tematiche di genere, soprattutto grazie ai social, al lavoro di tanti e tante influencer specificatamente preparati, (senza dimenticare i mass media in generale), permanesse una sorta di difficoltà a spiegare determinati argomenti.” Un problema accentuato dal fatto che “nonostante gli sforzi preziosi di organizzazioni come Giulia Giornaliste e i numerosi corsi di formazione per giornalisti, spesso la narrazione rimane intrappolata in stereotipi e semplificazioni tossiche. Le parole
utilizzate dai media per descrivere i femminicidi e la violenza rischiano di fornire giustificazioni, enfatizzando il raptus o dipingendo l’autore di violenza come un “mostro” o un “malato”, invece di affrontare il problema in tutta la sua complessità”. Questo tipo di narrazione ha effetti concreti sulla percezione pubblica del problema. Proprio come un ambiente contaminato necessita di una bonifica, anche il linguaggio deve essere ripulito da elementi inquinanti, che perpetuano una visione distorta della realtà.
Il podcast
Da questa consapevolezza nasce ‘Come te lo spiego’, un podcast che vuole sostituire le narrazioni tossiche con un linguaggio più rispettoso, sia delle vittime sia degli autori di violenza, evitando giudizi affrettati e semplificazioni dannose. Il titolo deriva da “una frase che utilizziamo quando cerchiamo di far capire a un’altra persona un concetto, quando facciamo lo sforzo di far comprendere la nostra idea agli altri, costruendo un ponte che inizia proprio con questa frase. Dal titolo al podcast il passo è stato breve. Ci è sembrata la forma più attuale, comoda e versatile, per affrontare questo viaggio tra le parole.” Lanciato il 20 settembre su Spotify, il podcast adotta un approccio innovativo che pone al centro gli ascoltatori, invitandoli a inviare opinioni e domande sul tema della violenza di genere nelle relazioni sui social, attraverso audio o messaggi scritti. Questi contributi, che tracciano la direzione delle puntate, vengono commentati dallo staff: “ogni risposta viene trattata con la giusta dignità e importanza, poiché il modo in cui ognuno di noi si esprime è frutto della nostra storia personale, culturale e sociale – spiega Elena Mascia – È proprio da questo intreccio di esperienze che il podcast intende partire per affrontare temi delicati con una prospettiva nuova e inclusiva.” L’obiettivo principale è approfondire la conoscenza sulla percezione lessicale delle tematiche di genere. Attraverso il dialogo con gli ascoltatori, si cerca di individuare i punti di contatto o divergenza rispetto alla comunicazione degli esperti, per capire dove si genera quel “cortocircuito” che allontana questi argomenti dal vissuto quotidiano. “Pensiamo che migliorare la percezione di contenuti così importanti e delicati, partendo dal parlare quotidiano, invece che dalle definizioni, possa aiutare a riflettere in uno spazio ancora una volta non giudicante. Le parole usate come anticorpi per neutralizzare giudizi e pregiudizi. Naturalmente non abbiamo la presunzione di fornire delle soluzioni, ci accontentiamo di stimolare delle riflessioni per tentare di veicolare piccoli cambiamenti”.
Il viaggio di ‘Come te lo spiego’ è appena iniziato, ma già promette di essere un percorso ricco di stimoli e riflessioni, con l’obiettivo di dare nuove voci e significati alle parole che usiamo ogni giorno.