Dopo il successo della prima edizione, torna a Cagliari UrbanFest- Generazioni Metropolitane, il festival di arte urbana e arti visive promosso dall’associazione culturale Asteras, a cura di Ivana Salis e Barbara Catte. I tanti appuntamenti, già avviati il 30 ottobre, proseguiranno a novembre e gennaio, protraendosi in alcuni casi fino a febbraio. Interventi di street art, opere partecipate, mostre e incontri di vario genere compongono il ricco programma di questo festival itinerante che si muoverà tra l’area del Parco degli Anelli di Sant’Elia, il Castello di San Michele e i due quartieri Stampace e Marina, unendo centro e periferia.
Il tema
Anche quest’anno il festival abbraccia il tema della sostenibilità, sia in termini sociali che ambientali, con l’obiettivo di rivitalizzare le aree periferiche attraverso la coesione sociale, una maggiore consapevolezza del proprio ruolo nella comunità e dell’ambiente circostante e una sensibilizzazione verso le attività culturali, artistiche e sociali. Una visione perfettamente incapsulata nella stesso titolo del festival ‘Generazioni Metropolitane‘, incentrata sulla duplice accezione del concetto di “generazione”: da un lato inteso come gruppo di persone legate dalla nascita, dall’altro come atto di generare, nel senso di dare vita e promuovere un cambiamento significativo all’interno del contesto metropolitano, terreno fertile per l’incontro, il confronto e lo scambio tra generazioni umane.
“Cagliari Urbanfest – spiega la presidente di Asteras Ivana Salis – prosegue nel suo intento di contribuire, attraverso la forza comunicativa dell’arte urbana, a creare nuove prospettive, a innescare un cambiamento nella relazione tra persone e luoghi. Anche quest’anno saremo a Sant’Elia e coinvolgeremo persone di tutte le età nella realizzazione degli interventi d’arte urbana. La partecipazione attiva alla rigenerazione degli spazi urbani non soltanto rende quei luoghi più vivibili ma funge da stimolo a prendersene cura nel tempo”.
Il programma, tra contributi artistici nazionali e internazionali
La prima parte di UrbanFest, dal 30 ottobre fino all’11 novembre, ha come protagoniste tre street artists e le loro creazioni nel quartiere di Sant’Elia, in via Schiavazzi: ‘Legami’ di Rosaria Straffalaci ha già preso forma lungo il muro di cinta della Confraternita di Misericordia, affiancando i due murales della scorsa edizione, ‘La mia città’ di Mara Damiani e ‘Vita nova’ di Ericailcane (raccontato qui da Francesca Arcadu).
Quella di Straffalaci è una grande opera murale polimaterica, la cui produzione è stata preceduta da un workshop in cui i partecipanti, tra residenti del quartiere e non, hanno imparato a impagliare le sedie con tessuti di recupero e i cui manufatti diverranno parte integrante dell’opera. UrbanKofa, street artist di origine svizzera, ha iniziato a dipingere il murale ‘Connessioni’ sulla cabina elettrica accanto alla scuola primaria Nanni Loy, che già ospita il murale ‘muoversi, muoversi’ di Carol Rollo, ospite della prima edizione. Si tratta di un’opera aperta, pronta ad accogliere idee e speranze dei cittadini per un futuro più sostenibile. L’intervento di urbanKofa si inserisce nell’iniziativa ‘Cabine d’Autore’, progetto di riqualificazione urbana, sostenibilità e vicinanza alle comunità promosso da E-Distribuzione. Infine, anche Roberta Congiu ha dato il via a ‘Impressions’, un’azione artistica di relazione basata sull’uso della fotografia e sul coinvolgimento attivo degli abitanti e di chiunque voglia partecipare. L’intento del progetto, come il nome stesso suggerisce, è quello di rivelare i pensieri e le impressioni di chi vive quotidianamente gli spazi della città a partire da una parola o un pensiero scritto su carta da ogni partecipante.
UrbanFest torna l’11 gennaio spostandosi nel quartiere di Stampace: al Temporary Storing della Fondazione per l’arte Bartoli-Felter, alle 17, è prevista l’inaugurazione di ‘Biocene’, la mostra bipersonale di Matteo Ambu e Freom, visitabile fino al 26 gennaio. I due artisti, a partire dall’attuale era geologica, l’antropocene, offrono una visione futura del pianeta in cui la natura si riappropria dei suoi spazi, danneggiati dagli effetti dell’azione umana.
Il 12 gennaio, alle 17, il Castello di San Michele aprirà le porte alla mostra collettiva ‘Bucolica Urbana’, in collaborazione con Orientare, che coinvolge gli artisti Pietrina Atzori, Gianni Casagrande, Roberto Chessa, Ciredz, Michele Mereu, Marco Rea e Laura Saddi. L’esposizione, visitabile fino al 25 febbraio, raccoglie un insieme di opere che esplorano le relazioni tra l’umanità e il paesaggio, tra la periferia/centro di Sant’Elia e gli altri centri della città.
Per la giornata del 13 gennaio, sono due gli appuntamenti in programma: al mattino, alle 11, si terrà l’ ‘UrbanFest Mural Tour’, la visita guidata alle opere di arte urbana realizzate durante il festival nel quartiere di Sant’Elia. Alle 18, allo Spazio e Movimento della Marina, si terrà l’inaugurazione della bipersonale di fotografia ‘Entreterras’, una raccolta delle opere delle artiste brasiliane Mayara Scudeler e Catia Simões dedicate alla relazione tra ambiente ed essere umano, tra i luoghi e gli stati d’animo. L’esposizione, realizzata in collaborazione con la KBH.G – Fondazione Culturale Hermann Geiger di Basilea, è visitabile fino al 27 gennaio.
A chiudere il festival, il 14 gennaio, una serie di eventi all’insegna del dialogo e del confronto, scandita da diversi incontri al Castello di San Michele e a Sant’Elia.
