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“Be different, play unified”, Jacopo Cullin racconta col sorriso lo sport di Special Olympics Team Sardegna

Di Francesca Arcadu
05/06/2021
in Comunicazione e società, Sport
Tempo di lettura: 4 minuti
“Be different, play unified”, Jacopo Cullin racconta col sorriso lo sport di Special Olympics Team Sardegna

Cambiare registro narrativo, quando si parla di disabilità, sembra impossibile rispetto alla solita immagine triste e carica di lacrime con la quale spesso si lanciano messaggi che di inclusivo hanno ben poco. Poi arrivano felicissime esperienze di comunicazione come il video “Be different, play unified” prodotto e realizzato dall’attore e regista sardo Jacopo Cullin per Special Olympics Italia Team Sardegna. 

Protagonisti dello spot – girato al Terrapieno di Cagliari – un gruppo di atleti e atlete che giocano a basket e la disabilità di alcuni di loro, rispetto all’entusiasmo e la foga nei passaggi per andare a canestro, diventa un particolare irrilevante. Lo ha saputo raccontare magistralmente Jacopo Cullin, che ne ha curato regia e musica, con un testo rap – scritto e cantato dallo stesso Cullin – che incalza il messaggio di inclusione “be different, play unified” ma anche “buttati nella mischia fino a perdere il fiato, smetti di guardare gioca unificato”.

Il messaggio di integrazione e superamento di ogni differenza che lo sport porta con sé è chiarissimo. Arriva nel migliore dei modi con il sorriso di Davide Paulis, giovane con disabilità protagonista del filmato, accompagnato dalle immagini dei volti degli atleti e delle atlete con disabilità intellettiva arrivati da tutta la Sardegna, che giocano insieme ad atleti senza disabilità in un gioco di squadra che dovrebbe andare in scena ogni giorno, fuori e dentro dal campo di basket. La campagna di comunicazione globale, di cui fa parte anche lo spot sardo, si chiama proprio “Play Unified”, lo scopo è quello di promuovere l’attività sportiva comune, superando muri e pregiudizi per mettere al centro la voglia di condivisione e le potenzialità degli atleti e le atlete con disabilità. 

L’obiettivo di Special Olympics, programma internazionale di allenamento sportivo e competizioni atletiche che coinvolge oltre quattro milioni di ragazzi e adulti con disabilità intellettiva in tutto il mondo, è proprio quello di offrire attraverso lo sport occasioni di sviluppo fisico e psichico, favorendo l’integrazione sociale e le relazioni. Il giuramento dell’Atleta Special Olympics è  “Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze”. Sport come strumento di crescita e integrazione, dunque, perché in campo tutti siamo diversi e tutti ci impegniamo a superare i nostri limiti.

Come dice il brano che accompagna lo spot “quello che non conosci è diverso da te”: obiettivo della campagna di comunicazione è proprio quello di far conoscere le attività di Special Olympics Italia Team Sardegna che coinvolgono oltre 700 atleti con dieci società sportive e dilettantistiche accreditate, più un team scolastico. Il tutto anche anche grazie al sostegno e al finanziamento dell’Assessorato allo Sport della Regione Sardegna che crede nello sport come mezzo di inclusione per le persone con disabilità. 

Jacopo Cullin è stato più volte testimonial delle attività del Team Sardegna d Special Olympics, raccogliendo in pieno il loro messaggio che ha trasmesso con ironia e intelligenza anche in quest’ultima campagna.

Gli abbiamo chiesto come sia nato proprio questo stile narrativo utilizzato nello spot: “L’idea è nata dal fatto che sin da piccolo non mi sono mai piaciute le pubblicità con atteggiamenti pietistici- ci ha detto Cullin – ho sempre pensato che il miglior modo per comunicare un messaggio fosse l’ironia e così cerco di utilizzarla in tutto ciò che faccio. Anche il primo spot che abbiamo fatto insieme a Gigi Riva nel 2011 (Su Nemesis Magazine ne abbiamo parlato qui) era basato sull’ironia e sull’auto ironia di Gigi. Conoscendo la realtà di Special Olympics da ormai dieci anni, ho capito ancora di più che spesso la diversità sta negli occhi di chi guarda, e per quanto banale possa sembrare questa osservazione ne sono fortemente convinto. È difficile capire qualsiasi tipo di diversità, anche semplicemente un pensiero, facciamo fatica a capire chi la pensa in modo diverso dal nostro, quindi non ci resta che accettare e sperare di essere accettati per la nostra diversità, di pensiero, religiosa, abilità o disabilità, diversità sessuale, di pelle… potrei andare avanti ma mi fermo. La diversità fa parte della vita e lo slogan “Be different, Play unified” è un inno alla vita. Sii diverso e gioca con tutti, da chi è uguale a noi non impariamo nulla e soprattutto se cerchiamo di essere come qualcun altro andiamo contro natura. Quindi accettare la diversità degli altri ti aiuta anche ad accettare la tua diversità e vederla come specialità. Il testo della canzone è semplicemente il risultato di tante riflessioni messe in rima”.

Foto di Giulia Camba
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