“Magari rimango un altro po’. Storia di amori dall’isola” di Barbara Della Notte (Airesis Edizioni, 2024, 62 pag.) è un opuscolo di ventiquattro liriche a verso libero che narrano tre amori: uno durato ventiquattro mesi, uno che ridà speranza e uno che sembra senza fine.
Sono poesie ma è un racconto, un piccolo poema non di eroi greci o cavalieri cortesi ma su un “cuore frantumato” che
“solo la dimenticanza può salvare
ma che dolore
che livido stupore
consegnare all’oblio il nostro amore”.
Prima della dissolvenza, però, il vecchio amore riecheggia nel ricordo dei momenti felici, dal primo appuntamento non convenzionale (“la chiamammo pre-uscita”) al primo bacio sorretti dal “muretto fronte chiesa San Giacomo”, alle sorprese e alle strimpellate sulla chitarra, fino a quando il contatto in rubrica è stato “bloccato”.
Poi
“arriva una abbraccio
una carezza
arriva la cura per ogni amarezza”
e un nuovo Tu riaccende lo sguardo e cura le ferite, condivide le passioni, la musica i libri il cinema, e spedisce definitivamente il vecchio tu nel dimenticatoio.
Nostalgia, rimpianto ma anche la felicità sono espressi con sincerità svelando dell’autrice la parte più intima, che, proprio perché tale, è condivisa dall’umanità e quindi universale. Come universale è l’amore, quello vero, non fatto di cose straordinarie e gesti eclatanti ma di tè con i biscotti, di passeggiate e attese, di cerotti sulle ferite o infinite partite a ping-pong e di occhi che guardano lo stesso orizzonte.
L’abbraccio più caloroso, la carezza più delicata, però, l’autrice li riceve dal luogo che è diventato d’elezione, quell’isola
“che mi dice
ben accolta
nella nostra terra”;
la Sardegna con i suoi paesaggi, muri e mari, monti e fonti, storie e leggende, è testimone partecipe delle vicende e delle emozioni ma anche oggetto del terzo amore descritto in queste pagine, quello per una terra che avvinghia, con dolcezza, coloro che la scoprono e con i quali crea un legame spesso indissolubile.
L’Isola, dunque, direttamente o in modo implicito, è presente in ogni pagina; che siano una via di Cagliari o una casa al mare, un B&B a Villasalto o una fede sarda dono ed emblema di una nuova appartenenza, i suoi luoghi diventano fotografie di momenti di vita stampate nella memoria e ad essi solo è dedicata la poesia che chiude la raccolta e che fanno pronunciare, timidamente: “magari rimango un altro po’”.
Barbara Della Notte è sarda d’adozione e responsabile delle risorse umane di un’azienda per la quale ha attraversato il Tirreno. Classe 1971 e laurea in Sociologia, si ciba di rime da quando la maestra Filomena le ha fatto “scoprire la gioia di scrivere poesie prima ancora che imparassi a scrivere” e questo suo nutrimento ha generato versi che hanno ricevuto riconoscimenti e premi in vari concorsi e una pubblicazione insieme ad altre tre autrici (il collettivo SH4) dal titolo “[Non] sono racconti porno”, (deComporre Edizioni, 2022). Si dichiara debitrice di Eugenio Montale, Michele Mari e Wislawa Szymborska e in questa “storia di amori dall’isola”, con una buona dose di ironia e autoironia, narra gli aspetti semplici e quotidiani delle emozioni e delle relazioni, comuni a ogni essere umano ma da ciascuno vissuti in modo personale e unico.
“Magari rimango un altro po’. Storie di amori dall’isola” da leggere tutto d’un fiato e poi assaporare pagina per pagina.