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Al Parco naturale Molentargius – Saline la “Blue Zone” di Kip, il fenicottero di 46 anni

Di Natascia Talloru
19/04/2025
in Ambiente
Tempo di lettura: 3 minuti
Al Parco naturale Molentargius – Saline la “Blue Zone” di Kip, il fenicottero di 46 anni

E’ Kip l’anziano fenicottero di quarantasei anni che vive nel Parco Naturale Regionale Molentargius-Saline destinato a diventare l’ “ultracentenario” della classe degli uccelli (Aves), la star di tutti i fenicotteri.

La sua storia inizia nel 1979 in Francia, nella zona umida di La Camargue, a sud di Arles, fra il Mar Mediterraneo e i due bracci del delta del Rodano. Dopo la nascita ha viaggiato in tutto il Mediterraneo. La prima comparsa di Kip in Sardegna risale al 1993, anno di inizio della nidificazione dei fenicotteri in Italia e in Sardegna, e faceva parte per l’appunto del primo contingente nidificante. Si può dire quindi che Kip sia uno dei padri fondatori della colonia di nidificazione del parco. In seguito ha continuato a viaggiare con una certa regolarità, a migrare verso i suoi stagni natii della Provenza per le cicliche riproduzioni per poi ritornare in Sardegna, finché nel 2001 riconosce l’area umida del cagliaritano come luogo nel quale stanziare divenendo la sua “Blue Zone“.

In realtà nel tempo Kip si stabilizza definitivamente in Sardegna per cause di forza maggiore: un’ala rotta che interrompe le sue migrazioni; la ricostruzione dei suoi spostamenti è stata resa possibile grazie alla tecnica dell’inanellamento, da cui deriva anche il nome Kip, un codice alfanumerico presente nell’anello in pvc inserito nella sua zampa. Attraverso la tecnica di ricerca dell’inanellamento e la lettura degli anelli vengono rilevati avvistamenti, rotte di migrazione, aree di sosta, biologia degli uccelli e i dati inviati al centro di inanellamento dell’avifauna, il più importante dei quali per l’Italia si trova proprio in Sardegna sull’isola dell’Asinara. In questo modo, è stato possibile ricostruire la vita di Kip. Ma nel Parco Naturale Molentargius – Saline, insieme a Kip, ci sono tantissimi altri individui che non possono più volare e che qui trovano rifugio per condurre una vita per così dire ‘normale’.

L’area umida infatti – che si estende su un territorio di circa 1600 ettari delimitata dall’espansione urbana dei Comuni di Cagliari, Quartu S’Elena, Selargius, Quartucciu e del lungomare Poetto – a partire dalla dismissione dell’ attività di estrazione del sale, avvenuta nel 1985, ha attraversato un percorso di riqualificazione, trasformazione e tutela, divenendo quello che ora è uno dei siti più ricchi di specie dell’avifauna dell’intera Sardegna, considerato un sito di interesse internazionale già inserito nel 1977 nella Convenzione Ramsar per la sua rilevanza come luogo di sosta, svernamento e nidificazione di numerose specie di uccelli acquatici.

L’ eccezionalità di quest’area è data dalla presenza di bacini sia di acqua dolce che salata, separati da una piana con caratteristiche di prevalente aridità denominata Is Arenas e negli ultimi anni è risultata la più importante del bacino del Mediterraneo per quanto riguarda la nidificazione dei fenicotteri; oltre ad ospitare una grande varietà di habitat e specie di importanza comunitaria, conserva ancora le tracce del suo passato testimoniato dagli affascinanti edifici dei primi del ‘900 della Città del Sale e degli antichi macchinari industriali.

E per chi volesse conoscere il Parco il 21 aprile è prevista una giornata, coordinata dal Parco stesso, con la conduzione degli operatori dell’Associazione per il Parco APM e gli operatori del Ceas Molentargius, volta ad ammirare dal belvedere di Monte Urpinu, nel cuore di Cagliari, la nidificazione dei fenicotteri con l’attività di birdwatching.

(Foto credit Parco Naturale Regionale Molentargius-Saline https://www.parcomolentargius.it/)

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