È una storia che si ripete da decenni. Con l’arrivo dell’estate, la musica invade ogni spazio all’aperto trasformando arene, parchi, piazze, centri storici, siti archeologici, luoghi in riva al mare o immersi nel verde, in palcoscenici a cielo aperto. La musica, senza confini di generi, arriva ovunque, diventando un potentissimo magnete capace di attrarre persone di ogni età, pronte a condividere passioni, esperienze, amicizie. Un detonatore delle possibilità in grado di mutare le differenze in occasioni d’incontro, attraverso la sua carica vitale magicamente aggregante. Non c’è città, paese o borgo, in cui la musica non approdi col suo carico di note, emozioni, vibrazioni, ricordi, chiamando ogni volta a raccolta un pubblico a prova di gap generazionale. Platee diversificate per cultura, costumi, tradizioni, anagrafe, che puntualmente individuano un unico comune denominatore: la musica.
Da oltre quant’anni in tutto il mondo il 21 giugno si celebra la Festa della Musica, ricorrenza nata in Francia nel 1982 per annunciare il solstizio d’estate.
A Cagliari gli appuntamenti da segnare in agenda sono due, entrambi di matrice rock: l’omaggio alla musica dei gloriosi Creedence Clearwater Revival per mano degli inglesi Clearwater Creedence Revival, attesi alle 21 per Sardegna Concerti sul palco della terrazza dell’InOut in viale Marconi (la band sarà di scena anche il giorno prima alla stessa ora, biglietti a 17 euro) e i Tre Allegri Ragazzi Morti al Bastione Saint Remy alle 23 per la ventitreesima edizione di Marina Cafè Noir. Formato da Peter Barton, voce e chitarra, Jim Kirkpatrick, chitarra, Alan Sagar, basso, Geoff Hammond, batteria, il gruppo d’Oltremanica regalerà un viaggio nel repertorio di uno dei gruppi più popolari nella storia del rock, e anche quello con più singoli di successo. Nel periodo d’oro 1968-1972 i californiani Creedence piazzarono infatti ben tredici brani al vertici delle classifiche di tutto il globo. Brani come Proud Mary, tra i più famosi e imitati del rock (“è la canzone più bella di quel decennio insieme a The Weight di The Band”, sentenziò Dylan), Bad moon rising, Lodi, Green river, Bayou country, Willy and the poorboys, Cosmo’s factory, Midnight special, Cotton fields. Ogni sei mesi sfornarono capolavori di sintesi, lasciando alla critica il compito di definirli “The greatest american white dance band”. Le loro canzoni furono riprese, tra gli altri, da Elvis Presley, Ike & Tina Turner, e gente come Bruce Springsteen e John Mellencamp, appresero da John Fogerty e compagni (Stu Cook, Doug Clifford e Tom Fogerty che rimase nel gruppo fino al 1971), il linguaggio minore del rock, ovvero quella preziosa miscela di blues e rhythm’n’blues più terrigno, rockabilly e country, alla quale con un colpo di genio i carismatici Creedence, che suonarono al Fillmore, all’Avalon Ballroom fino all’apoteosi hippie di Woodstock dove provocatoriamente proposero vecchi rock come Good Golly Miss Molly, aggiunsero certe ossessioni da gotico sudista dando vita a uno strano ibrido chiamato swamp rock, rock di palude. In piena era psichedelica i Grateful Dead proposero interminabili improvvisazioni strumentali benedette dall’Lsd e The Band rincorsero un passato mitico isolandosi dal mondo, i CCR, invece, senza appellarsi alla retorica rivoluzionaria, guardarono la realtà con gli occhi del proletariato e, in aperta contrapposizione all’élite del Movimento hippy di San Francisco, la cui parola d’ordine era controcultura e considerava la loro musica come “musica da supermarket”, denunciarono mali sociali, Who’ll stop the rain, conflitti generazionali, Don’t look now, la guerra in Vietnam, Run through the jungle, le classi privilegiate, Fortunate son, sfornando anche piccoli capolavori lunghissimi e d’effetto come Born on the Bayou e Keepon chooghlin’ in risposta alle accuse di qualunquismo. Schiacciati dal business e dalle critiche dei figli dei fiori, si sciolsero nel 1980 entrando subito dopo nella leggenda.

Sempre il 21, un altro attesissimo appuntamento sarà quello con i Tre allegri ragazzi morti, che approderanno in città a quattro anni di distanza dall’ultimo concerto allestito al Lazzaretto da Vox Day in occasione del Karel Music Expo. La band friulana offrirà una scaletta a metà strada tra i brani dell’ultimo lavoro Garage Pordenone e successi del passato: Mai come voi, Signorina primavolta, Quasi adatti, Voglio, La tatuata bella, Il mondo prima, In questa grande città, Occhi bassi, Ogni adolescenza. Il giorno seguente, Davide Toffolo, leader del trio, sbarcherà ad Aggius per la quarta edizione del festival Etnosfera dove alle 17.30 dialogherà con l’etnomusicologo Diego Pani sul tema della cumbia, musica popolare colombiana, e alle 21 il suo live painting incontrerà la musica del trio formato da Francesco Morittu, chitarra, Stefano Colombelli, contrabbasso, Carlo Pusceddu, percussioni. Domenica 22 Marina Cafè Noir saluterà il proprio pubblico alle 23 con il set del duo Antonello Salis-Paolo Angeli. Anche questo, da non perdere.