Un viaggio musicale e artistico lungo tutta la Sardegna, quello di Sebastiano Dessanay, compositore e contrabbassista sardo che ha pubblicato lo scorso 23 aprile il suo nuovo disco ‘377’, il sesto nella sua discografia da solista.
Ha scelto un numero magico, uno dei pochi a tre cifre della sequenza di Fibonacci, legato al concetto di sezione aurea e di bellezza, natura e perfezione dell’universo da raccontare attraverso i numeri. Un invito a lasciarsi condurre attraverso un’esperienza dei sensi, come quella vissuta dal compositore tra il 2018 e il 2019, quando con il 377 Project ha attraversato l’Isola toccandone tutti i Comuni, in una ricerca musicale, artistica e antropologica dalla quale sono nati i brani del suo ultimo lavoro.
Il viaggio
In sella alla sua bicicletta e con in spalla uno zaino e il suo ukulele basso, Dessanay ha avuto modo di immergersi in un insieme di voci, suoni, colori e paese dopo paese, città dopo città ha raccolto, studiandole e trasformandole in musica, tutte le suggestioni di un’isola come la Sardegna, vera protagonista di questo lavoro artistico. “Con questo disco – ha dichiarato l’artista – voglio omaggiare la mia terra con musica composta in loco e ispirata direttamente dalle esperienze vissute nel corso del viaggio che definisco epico e d’altri tempi”.
Ogni Comune sardo visitato – in tutto sono stati nientemeno che 377 come il titolo dell’album – è stato occasione di incontri, scambio, arricchimento e improvvisazione. Tutto raccolto in un blog, www.377project.com, aggiornato in tempo reale durante il viaggio come un moderno diario di bordo dal quale attingere per creare.
Un percorso all’insegna della sostenibilità, inoltre, condotto su di una bicicletta con il minimo consumo dell’ambiente e la massima valorizzazione dello scambio e dell’ospitalità con ogni persona incontrata lungo il tragitto.
“L’auspicio – prosegue Sebastiano Dessanay – è che questo lavoro venga a tutti gli effetti considerato un disco di musica sarda e non costituisce per me un punto d’arrivo, ma forse il punto d’approdo da cui ripartire per una nuova avventura musicale”.

Il disco
A trasformare in musica le composizioni su pentagramma di Dessanay sono stati artisti come il pianista australiano Peter Waters, il batterista Roberto Migoni, il chitarrista Francesco Morittu, il sassofonista Emanuele Contis e l’armonicista Max De Aloe. Numerose le collaborazioni, che hanno arricchito ulteriormente di suggestioni il lavoro musicale: Su Cunsertu Bonarcadesu, Tenore de Orosei Antoni Milia, Coro di Ozieri, Silvano Fadda, Nicola Loi, Giovanni Magrini, Michele Mastio, Tonio Stara, Piero Piras e Diego Deidda.
“Le musiche presenti nel disco – racconta il compositore – sono arrangiamenti ed estensioni di alcuni dei frammenti musicali composti con il mio ukulele basso durante il viaggio. Ho scelto quelli che descrivono bene in musica ciò che ho provato durante il viaggio: l’entusiasmo dell’inizio, lo stupore davanti a scenari incredibili, davanti alla natura, all’archeologia, la malinconia trasmessa da alcuni piccoli paesi in via di spopolamento, la calma ammirando alcuni paesaggi incontaminati e a volte desolati, l’energia degli abitanti di alcuni paesi vivaci, e anche la tristezza di alcune storie narrate”.
Anche in fase di realizzazione e registrazione in due sessioni l’album ha unito simbolicamente tutta la Sardegna, dal Jane Studio di Marti Jane Robertson (che ha curato anche il missaggio e il mastering presso lo Studio della Giraffa) di Cagliari, e nell’home studio di Rena Majore (Aglientu), con la consulenza artistica di Paolo Pischedda. Valentina Vinci ha curato le grafiche del progetto, con foto di Dessanay e di Francesca Ardau.
Il disco è stato realizzato grazie ad un progetto di crowdfunding sulla piattaforma produzionidalbasso e ha visto la luce dopo un lungo lavoro di scrittura e rielaborazione sviluppato nel corso degli anni di emergenza pandemica, proprio al termine del lungo viaggio del musicista lungo la Sardegna.
L’autore
Sebastiano Dessanay vive e lavora in Sardegna, dove insegna musica e si dedica alla composizione e al contrabbasso. Spazia tra diversi generi musicali tra il jazz e la contemporanea, dedicando particolare attenzione alle atmosfere sonore, arricchite di improvvisazioni e tessitura di composizioni frutto di un accurato lavoro di ricerca.
