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Samantha Cristoforetti, e le stelle stanno a guardare

Di Giacomo Pisano
04/06/2021
in Comunicazione e società, scienza e innovazione
Tempo di lettura: 9 minuti
Samantha Cristoforetti, e le stelle stanno a guardare

Non solo astronauta: Samantha Cristoforetti, scelta pochi giorni fa alla guida della Stazione spaziale internazionale per la missione Exploration 68 in orbita tra un anno, è una persona preparata, comunicativa e divertente. Milanese di 44 anni, laureata in ingegneria meccanica e in scienze aeronautiche, parla correttamente quattro lingue (inglese, francese, tedesco e russo) e si sta dedicando allo studio del cinese. E’ appassionata di scienza e tecnologia ma ama tantissimo le materie umanistiche. Il suo impegno, i suoi risultati eccellenti in un mondo prevalentemente maschile (tra tutti la missione Futura, 199 giorni dal 23 novembre 2014 all’11 giugno 2015 sulla Stazione spaziale internazionale) ne hanno fatto un punto di riferimento prezioso per bambine e ragazze, tanto che la Mattel tre anni fa le ha dedicato una Barbie con il suo viso. E’ stata la prima donna italiana a far parte dell’Esa, la stazione spaziale europea, e la terza al mondo a guidare l’Iss.

Samantha con la sua Barbie

Un’eccellenza di cui il paese va fiero: nell’ultimo discorso in occasione della festa della Repubblica del 2 giugno, il presidente Sergio Mattarella ha dichiarato: ”L’Italia ha creatività. Competenze. Capacità che ci rendono in tanti settori all’avanguardia. Ne sono esempio donne e uomini impegnati nella ricerca e nei settori dell’innovazione e delle tecnologie più avanzate, come un’altra donna italiana che oggi ci rende orgogliosi: Samantha Cristoforetti, prima europea chiamata a comandare la stazione spaziale internazionale”.

Ma non è solo la classe politica a guardare con il naso all’insù le imprese della Cristoforetti: in tanti e tante si sono appassionate all’argomento spazio leggendo i tweet di @AstroSamantha e seguendo sui canali social le avventure di questa straordinaria donna.

In un’intervista curata due giorni fa dal suo collega dell’Esa David Parker, direttore dell’esplorazione umana e robotica della stazione spaziale europea, Cristoforetti, , ha sottolineato quanto la preparazione a terra sia indispensabile per la riuscita del lavoro in assenza di atmosfera e di come ci si prepara esattamente come una squadra sportiva, con simulazioni, esercizi e tanto allenamento. Fondamentale anche stabilire una comunicazione chiara e onesta coi propri compagni di squadra perché non sempre si è in emergenza nello spazio, ci son anche momenti di quiete per chiacchierare e ridere. “Il sense of humour è ciò che più ci tiene di buonumore” ha dichiarato. “Gli aspetti umani? – prosegue – contano quanto la preparazione scientifica, è fondamentale per la gestione di un team”.

E a proposito di gestione del team, alla domanda che le viene posta da tutti i media sul suo ruolo di leader per una delle agenzie aerospaziali più importanti al mondo ha risposto: “Nello spazio si è a volte leader e a volte sottoposti, deve esserci cooperazione totale, ognuno ha le sue specifiche competenze e un buon leader sa quando fare un passo indietro. La disciplina spaziale ha così tante applicazioni che sviluppiamo nei laboratori di ricerca che c’è posto per tutti. Ognuno ha da portare avanti la sua personale task di esperimenti in armonia con i compagni di squadra”.

Ed è anche grazie a queste doti di comunicazione ed empatia che AstroSamantha ha conquistato un pubblico sempre più vasto, coinvolgendo anche i non addetti ai lavori. In questo modo la dedizione e il senso di enorme responsabilità che derivano da questo lavoro sono condivisi e riconosciuti da tutti, ed è importante anche per avvicinare alla professione giovani studenti e studentesse brillanti che amino le sfide del futuro e della tecnologia.

Chi intraprende questa carriera, oltre ad avere competenze professionali, deve sviluppare necessariamente un amore per il sacrificio e avere la consapevolezza che scopo ultimo della ricerca è garantire all’essere umano l’accesso a informazioni e mondi potenzialmente infiniti. In questo percorso difficile e impegnativo gli affetti personali hanno un ruolo determinante nel garantire stabilità e supporto psicologico a chi si impegna in imprese tanto complesse. L’Esa ha più volte sottolineato che le famiglie degli astronauti fanno sacrifici quanto gli astronauti.

Alla domanda su cosa vorrebbe ancora dalla vita Samantha Cristoforetti ha risposto: “Non so stare senza lavoro ma a volte vorrei un po’ di tempo libero in più per divertimi. Ma la verità è che sono felice della mia vita”.

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