Sembra impossibile ma un film su Barbie, l’iconica bambola famosa in tutto il mondo, ancora non era stato girato.

E non un film d’animazione (di quelli ne sono usciti venti) ma una vera pellicola cinematografica con attori in carne ed ossa, trama, ambientazioni e costumi che già fanno parlare di sé.
Complice un cast stellare, con Margot Robbie nei panni di Barbie e Ryan Gosling ad interpretare Ken, e la regia di Greta Gerwig, conosciuta per titoli importanti come ‘Lady Bird’ e ‘Piccole donne’, la proiezione si preannuncia un vero e proprio evento.
La premessa è che essendo prevista l’uscita nelle sale tra circa un anno (data stabilita il 21 luglio 2023) nessuno sa esattamente di cosa si parlerà, ma le discussioni sull’argomento, su eventuali conferme o riscatti da stereotipi, sono già accesissime, alimentate anche dai primi patinati scatti che circolano un po’ ovunque in rete.
La curiosità su come Barbie sarà nel 2023 rende però necessario arrivare preparati all’evento, e un anno sembra a malapena sufficiente per compilare un puntuale curriculum.
Anatomia e genesi di Barbie

Barbie, all’anagrafe Barbara Millicent Roberts, nasce il 9 marzo 1959 a Willow (città inesistente), in Wisconsin, creata da Ruth Handler, che le diede il nome di sua figlia.
Inizialmente è una semplice bambola (a dirlo oggi si rasenterebbe l’eresia!) creata per la partecipazione alla fiera del giocattolo, ma ben presto diventa un’icona da seguire e da arricchire nelle sue sfaccettature.

Barbie, come tutti, ha una famiglia; i suoi genitori George e Margareth, hanno avuto altri 5 figli. La secondogenita è Skipper, seguita dai gemelli Stacie e Todd (unico fratello di Barbie), Shelly e Krissy.
Naturalmente ha anche un fidanzato, famoso quasi quanto lei: Ken Karson. Fidanzati dal 1961, come tutte le coppie Barbie e Ken non si sono fatti mancare nulla: vacanze da sogno, avventure stellari (letteralmente), gite a bordo di macchine decapottabili rosa shocking e la famigerata, ma forse necessaria, pausa di riflessione. Parrebbe che seppur estremamente ragionevole, Barbie abbia manifestato segni di insofferenza al tergiversare di Ken per il grande passo che facesse di lei una donna onesta dopo appena 43 anni di vita condivisa. I più maligni attribuiscono la causa della momentanea rottura al surfista Blaine, fratello dell’amica Summer, ma nel 2011, smentendo clamorosamente che il settimo anno è quello della discordia, la pausa termina e, con gran sollievo di tutti (soprattutto di chi ancora crede che le pause di riflessione siano veramente delle pause) è stato annunciato il ritorno di fiamma.


Sulle nozze del secolo si sa che sono state celebrate, e ovviamente in grande stile, ma le notizie su luogo e data sono discordanti.
La versione iniziale della Barbie è facile da descrivere: alta 29,21 centimetri che trasposti nella realtà dovrebbero corrispondere ad una ragazza alta 175 cm, con misure da irraggiungibile miss quali 91, 46, e 84. Il sorriso è smagliante, il biondo dei lunghi capelli lisci brillante, e la postura semplicemente perfetta.
Ad oggi esistono Barbie di oltre cinquanta nazionalità, con nove diverse conformazioni fisiche e un numero imprecisato di varianti del colore dei capelli, degli occhi e della carnagione.
La sua professione ha sempre tenuto il passo con l’immagine della donna emancipata che, pur senza trascurare la passione per gli abbinamenti sofisticati e la cura maniacale del look, ha sempre inseguito i suoi sogni, incurante del mondo a misura di maschi alfa. Barbie è stata astronauta quattro anni prima dello sbarco sulla Luna, ma è stata anche Presidente degli Stati Uniti, senza però essere incoerente nella sua versione parlante nella quale, con l’immenso potere che le sue parole avrebbero avuto data la sua fama mondiale, ha scelto di dire solo: “la matematica è difficile!”. C’è chi ha malignamente ravvisato del sessismo in queste parole, mentre Barbie può candidamente esternare quello che in effetti la maggioranza pensa senza potersi permettere di affermarlo.

È facile fare del sarcasmo sugli stereotipi che sono sempre girati intorno al suo personaggio, per non parlare delle cose che restano inspiegabili, come i più svariati quesiti sui genitali inesistenti, sull’età che non passa mai, su come possa cambiare lavoro così spesso, ma è innegabile che ha saputo stare al passo con i tempi.
Barbie ha affrontato anche il concetto di inclusione, presentandosi con la vitiligine, con delle protesi, senza capelli, con dei supporti motori o con aria androgina.

Studiata dall’antropologa e sociologa americana Camille Paglia, viene definita una “sublime espressione della cultura occidentale che oggettifica le persone e personalizza gli oggetti”. Considerati gli innumerevoli personaggi che vivono della sua luce riflessa o gli oggetti che la circondano, l’affermazione non può certo essere smentita.










