Si terrà il 5 novembre prossimo al Microsoft Theatre di Los Angeles la cerimonia di ammissione della pop band dei Duran Duran nel tempio del rock.
I Duran Duran hanno ricevuto quasi un milione di voti per questo ingresso, ma ci sono almeno due precedenti illustri di formazioni non esattamente rock: nel 2019 sono stati ammessi The Cure e nel 2020 i Depeche Mode.
Il Rock and Roll è in crisi?
È certamente meritato il riconoscimento, quarant’anni di musica per Simon Le Bon e soci sono davvero tanti se si pensa che, nonostante defezioni e adeguamenti sonori, i Duran hanno mantenuto un loro sound, una specie di marchio sonoro che li ha contraddistinti, in gran parte anche grazie alla voce di Le Bon, non bellissima o particolarmente virtuosa, ma di certo originale e riconoscibile. Se la sezione ritmica è standard e svolge bene il suo servizio, è stato fondamentale l’apporto sonoro delle tastiere di Nick Rhodes e se c’è uno straccio di rock nei Duran Duran lo dobbiamo, forse, a qualche timida distorsione della chitarra.
Insomma, i Duran li abbiamo sicuramente amati, sogno di adolescenti in preda agli ormoni, ma anche canzoni capaci di fare da colonna sonora a più di una stagione, mettendo a segno singoli che ancora oggi ci riportano alle giornate al mare, alle vacanze spensierate e ai nostri primi amori.
“Rio”, “Save a Prayer”, “Come Undone”, “Ordinary World” sono indiscutibilmente pop, ma brani come il bellissimo “The Chauffeur”, “A View to a Kill”, “The Reflex”, “Girls on Film” sono decisamente più di matrice new wave e poi ci sono “The Union of the Snake” e “New Moon on Monday” davvero difficili da catalogare. Si tratta sempre di pop s’intenda, ma che si apre a una elettronica davvero originale e dai suoni ancora molto interessanti, cosa che oggi è difficile da dire per tanto pop che si era gettato su suoni midi già negli anni Ottanta di dubbio gusto.
E poi ci sono quei pezzi che si avvicinano al rock come “Hungry Like a Wolf”, “The Wild Boys”, “Planet Heart”, “Careless Memories”, “Serious” o “Hold Back the Rain” col suo basso terzinato e galoppante che a tratti ci fa ricordare Steve Harris degli Iron Maiden.
Il Rock and Roll è in crisi? Forse sì, ma non lo è l’hard rock o l’heavy metal.
La musica dei Duran viene inclusa nella categoria Altenative Rock e, infatti, è qualcosa di alternativo ma al rock stesso.
Rock and Roll, tu chi sei?
Questo genere è fuori dalla torre d’avorio della musica colta ed è nel grande gruppo della popular music, ma sebbene in esso vi sia compreso, sono così nette le sue caratteristiche da poter dire che è diventata una macro-categoria a sé. Nasce alla fine degli anni Quaranta in America come commistione di influenze tra blues, folk, rhythm and blues e soul, a rappresentare la parte rotolante di quei generi, molto più caratterizzati dai loro stessi stilemi.
Cosa rende il Rock and Roll così forte da farlo diventare un chiaro genere musicale e non solo un melting pot di suoni a prestito? È quello spirito ribelle che entra nelle mani e nelle corde vocali dei suoi primi esponenti come Elvis Presley, Little Richard, Jerry Lee Lewis, Chuck Berry, Janis Joplin e poi marcatamente più rock con Jimi Hendrix e poi i Rolling Stones. Diventa hard rock con Led Zeppelin e Deep Purple e prog rock con King Crimson, Yes, Genesis, Gentle Giant… e eleganza assoluta con i Pink Floyd. Ma Rock and Roll è anche un modo di vivere, dondolando e rotolando sulla vita.
2022 Nominees | Rock & Roll Hall of Fame (rockhall.com)

Duran Duran ma non solo
Entrano nel Tempio del Rock, nella categoria performer, anche altri grandi artisti che hanno contribuito a bellissimi capitoli della storia della pop music, tra questi Lionel Ritchie, Carly Simon, Pat Benatar e gli originalissimi Eurythmics.
Menzione speciale per il duo Lennox-Stewart, non solo per la scelta dei suoni, ma soprattutto per melodie che restano nel tempo (“Sweet Dreams”, “There Must Be an Angel”, “When Tomorrow Comes” e l’inconfondibile e bellissima voce di Annie Lennox. Anche loro sono più classificabili come new wave-pop e decisamente molto poco rock, ma meritano di essere chiamati a prendere posto tra i seggi del tempio che tributa, infine, più un riconoscimento sull’impegno e l’onestà musicale ai suoi nuovi accoliti che sulla base di una distinzione netta sul genere.
Se è vero che il Rock and Roll è dondolare a rotolare sulla vita, è pur vero che le sue radici si sono estese al punto da abbracciare artisti di grande spessore per i quali è doveroso riservare un posto là dove tutti gli artisti presenti hanno fatto dell’energia pura la chiave della loro musica.
(La foto dei Duran Duran in evidenza è di Jelena Ivanović per EXIT Photo Team)