Il celebre albergo dell’elite newyorkese, nel cuore di Manhattan, riaprirà presto dopo un lungo restauro con una nuova e lussuosa veste. Qui il gotha della cultura internazionale ha lasciato un marchio indelebile.
Il Chelsea Hotel, rifugio che ha ospitato poeti, scrittori, artisti e musicisti che hanno segnato il mondo con le loro vite e le loro opere, sta per riaprire al pubblico col suo carico di storie, a volte positive a volte tragiche e che ormai fanno parte dell’immaginario collettivo. Difficilmente l’atmosfera bohémien potrà essere restaurata insieme allo stabile ma l’eco di quei tempi densi di creatività, mondanità e scandali saranno comunque parte dell’anima del luogo. Così come purtroppo anche alcuni eventi tragici.

New York, Chelsea Hotel, stanza 100: Sid Vicious scopre il cadavere di Nancy Spungen. E’ il 12 ottobre del 1978 quando John Simon Ritchie, bassista dei Sex Pistols, alzandosi dal letto ancora confuso per via dei farmaci e delle droghe assunte la notte prima, trova riversa nel bagno la sua compagna Nancy Spungen, uccisa con una coltellata all’addome.
Sid non ricorda l’accaduto e non sa spiegare perché Nancy sia morta. Le ore successive alla scoperta del corpo sono rapide e feroci. E’ lui stesso a chiamare la polizia e a venire accusato di omicidio di secondo grado in mancanza di altri sospettati. Rilasciato poco dopo su cauzione Sid si chiude in un silenzio ostinato che troverà un epilogo definitivo con la sua morte, il 2 febbraio del 1979, a causa di una overdose fatale.
Non ci fu mai un processo quindi non furono mai fatte indagini formali che portassero a risultati chiari. Sid si professò innocente ma il suo stato mentale e il suo curriculum di antieroe non giocarono a suo favore nella totale assenza di altre ipotesi. In molti insorsero in sua difesa sostenendo che in quelle condizioni fisiche e psicologiche disastrose non sarebbe stato in grado di ucciderla, altri trovarono che fosse la cosa più ragionevole accusare quello “brutto, sporco e cattivo”.

L’incubo che mise fine al Punk come lo si era conosciuto si concluse nel modo più drammatico, con due morti inspiegabili e un generale sgomento. Si è detto e scritto molto sulla relazione malata di Sid e Nancy, diventati, loro malgrado, protagonisti di una tragedia d’amore moderno, e di come quel rapporto malsano deviato dall’eroina li condizionò in ogni azione strappandoli a loro stessi.
Certo è che Nancy, iperattiva e intelligente ragazza americana, fin da giovanissima aveva subito il fascino del mondo dello spettacolo: New York Dolls, Aerosmith, Ramones erano tra le sue frequentazioni da quando, lasciata l’università, si trasferì a New York per lavorare come spogliarellista. Attratta dalla rivoluzione Punk volò a Londra dove conobbe i Sex Pistols e instaurò un rapporto morboso con Sid Vicious, rapporto che gli stessi Pistols non approvavano. Nancy, dipendente dall’eroina, teneva Sid in uno stato di perenne limbo, sospeso tra incoscienza e delirio.
Di Sid si diceva fosse omosessuale anche se non dichiarato, che si prostituisse per potersi mantenere e che il rapporto con Nancy fosse soprattutto un giogo psicologico stabilito da lei su un ragazzo fragile, incapace di liberarsi dei suoi demoni e che costituisse almeno un legame con una realtà quotidiana che gli stava sempre più sfuggendo di mano. Si è scritto anche che erano inseparabili, uniti dal bisogno di droga, ma uniti, e che in qualche modo si amassero.
Di sicuro c’è un biglietto in cui Sid chiede di essere sepolto accanto alla compagna Nancy quando arriverà la sua ora. Questo sembra avallare l’ipotesi di un’overdose consapevole ma non se ne avrà mai la certezza, non si riuscirà mai a stabilire se si sia trattato del banale errore di un ragazzo ormai dipendente da anni da dosi sempre più consistenti o di un suicidio meditato e pianificato, così come la sua presunta colpevolezza o innocenza.
La verità è nascosta per sempre tra le mura del Chelsea Hotel.