L’idea di fare questo articolo è nata grazie a un compito di scuola in cui bisognava scrivere un commento personale su un breve racconto, “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, da cui è stato tratto anche un film. Scritto da Erich Maria Remarque, il testo narra la sua esperienza durante la Grande Guerra. Il libro scolastico ha evidenziato una piccola parte dove lo scrittore, in un cespuglio, ha di fronte a sé un nemico: lo uccide ma solamente dopo si rende conto dell’orribile azione che ha fatto, provando grande empatia e sensibilità verso il soldato nemico deceduto. Durante la narrazione viene evidenziata la parola “formula” che a parer mio simboleggia il dovere di uccidere il tuo nemico, anche se tuo simile; uccidendo il soldato nemico, uccide la formula e nasce la considerazione dell’umano in modo razionale. Ciò che penso riguardo al testo è che stare in guerra è davvero difficile, perché potresti perdere i veri valori della vita, cosa che stava per accadere al narratore e solo con il cuore ci si può arrivare ad avere pietà.
Penso che le narrazioni storiche siano affascinanti e che diano qualche informazione in più rispetto ai documentari o ciò che è riportato nei libri scolastici, come ad esempio le emozioni che provano i personaggi. Leggendo il testo trovo una spiacevole connessione con il mondo attuale e ciò che sta succedendo, ovvero la guerra in Ucraina.
Alcune somiglianze con la guerra odierna che si sta svolgendo nel suolo ucraino è che tutti i soldati russi sicuramente non sono in favore di ciò che vuole fare il loro presidente, ma eseguono ugualmente gli ordini mettendo completamente da parte la loro umanità e senso di riguardo, proprio come i soldati nella Prima Guerra Mondiale: sono innumerevoli le fonti scritte che attestano il totale disaccordo dei soldati riguardo la Guerra, a partire da Ungaretti e tanti altri.
Un’altra osservazione che si collega alla guerra in Ucraina è che nonostante più di un secolo di differenza tra questa guerra e la Prima Guerra Mondiale è che la mentalità da guerra rimane sempre la stessa dimostrando così che la nostra specie non sta facendo un passo avanti, ma un passo indietro, con una conseguente regressione. In conclusione, nel 2024, è inammissibile che si possano pensare e fare certe cose che si facevano più di un secolo fa.
Questa rubrica nasce con la precisa volontà di ascoltare il punto di vista delle persone più giovani su tanti temi, grandi e piccoli. È una generazione spesso trascurata nel dibattito politico e altrettanto spesso è descritta come poco impegnata, disinteressata e senza aspirazioni. Noi pensiamo tutto il contrario e abbiamo deciso di dare loro voce con questo spazio.