Tra i tre atleti sardi di taekwon-do selezionati dalla Nazionale italiana per i campionati del Mondo c’è Eleonora Cancedda, 23enne di San Gavino che partirà alla volta della Finlandia per gareggiare dal 4 al 9 settembre insieme ai compagni dell’associazione ASD Taekwon-do Sardegna, il 21enne Pierluigi Tatti e il 16enne Stefano Cadelano. Un sogno da realizzare che viene messo alla prova da spese esorbitanti per gli atleti e le loro famiglie, motivo per cui è stata lanciata una raccolta fondi sulla piattaforma Sponsor.me (qui il link).
Eleonora è un’atleta inarrestabile, una ragazza tenace, determinata e disciplinata con tanti meriti sportivi alle spalle: nel 2022 è campionessa europea nelle forme a squadre in Croazia e pluricampionessa e migliore atleta nel campionato nazionale FITAE-ITF. E la voglia di mettersi in gioco è così tanta che, sempre lo scorso anno, ha partecipato alla sua prima gara di kickboxing, aggiudicandosi il primo posto nel trofeo Italia Tatami. Le soddisfazioni anche in questa disciplina non finiscono qui: lo scorso maggio, infatti, Eleonora ha conquistato l’oro nella specialità Light Contact. E non mancano i riconoscimenti nel suo paese, come quello di ‘Sangavinese dell’anno’ nell’ambito dell’omonimo concorso (istituito dalla testata San Gavino Monreale.Net) nel 2018, anno in cui la giovanissima scalò i vertici nazionali nel taekwon-do. Attualmente è cintura nera terzo Dan di taekwon-do, arte marziale che pratica sia nella specialità di forme che di combattimento. Da ottobre vive a Milano, dove studia Scienze e tecniche adattate all’attività motoria alla Cattolica, dopo la laurea triennale in Scienze motorie a Cagliari.
Come è nata la passione per il taekwon-do?
Da bambina praticavo danza, un po’ come tutte, mentre mio fratello, sei anni più grande di me, praticava taekwon-do. A sei anni circa, assistendo alla sua prima gara, rimasi affascinata da questo sport e soprattutto dall’idea del combattimento. È stato un colpo di fulmine, un amore a prima vista. E così ho deciso di iscrivermi subito in palestra, e da quel momento non ho mai smesso.
Quali sono le esperienze più significative della tua vita sportiva?
In primis l’esame di cintura nera conquistata all’età di 14 anni. Qualcosa che ricordo con fierezza e che ho ottenuto dopo tanti anni di lavoro e tante ore di allenamento in palestra utili ad apprendere non solo tecniche ed esercizi, ma anche i principi e la filosofia su cui si basa quest’arte marziale. Un’altra esperienza molto importante dal punto di vista agonistico è stato il Campionato europeo del 2021 in Spagna, il primo dopo la pandemia, dove sono arrivata in finale con l’argento. È stata una vittoria inaspettata, considerando che i due europei precedenti non erano andati benissimo. Questa gara è stata fondamentale perché mi ha aiutato ad abbattere le barriere mentali legate a esperienze passate e tutte le preoccupazioni sulla forma fisica, recuperata con tanta fatica e dedizione in vista delle gare post pandemia.
Quali difficoltà hai incontrato in questi anni ?
Nella vita di uno sportivo, più ci si addentra nell’agonismo e più le difficoltà aumentano. Una di queste è stato un infortunio che mi ha impedito di gareggiare al meglio per il circuito di qualificazione ai mondiali del 2019 in Germania. In quel momento ero delusa sia per l’infortunio in sé, ma anche per la forma fisica persa. Perciò quello in Finlandia sarà il mio primo mondiale. Oltre a questo, dopo essermi trasferita a Cagliari per studiare e dopo essere entrata in nazionale, ho iniziato ad allenarmi in una palestra più specializzata a livello agonistico, a Capoterra. Cambiare maestro, compagni, città, routine e metodi di allenamento è stata un’altra difficoltà. E i cambiamenti sono proseguiti col trasferimento a Milano: nuova palestra, nuovo istruttore, nuovi compagni e, ancora di più, nuovo stile di vita.
Come ti senti in vista dei campionati mondiali in Finlandia?
Dopo gli europei di aprile, dove purtroppo non sono riuscita ad andare a medaglia, posso dire di essere in fase di recupero. Ho tanta voglia di riscattarmi e sono fiduciosa che questi due mesi di preparazione fisica e mentale, grazie anche al supporto dei maestri e dello psicologo sportivo, mi serviranno a dare il massimo in Finlandia.
Lo scorso anno hai iniziato a dedicarti anche alla kickboxing. Cosa ti ha spinto a farlo?
La kickboxing è un’ottima occasione per fare nuove esperienze con persone che praticano altre discipline, ma soprattutto per crescere e migliorare tecnicamente in vista di gare più difficili. Oltre a questo, la disciplina sta per essere inserita nel circuito olimpionico, e chissà, magari si potrebbe ambire a qualcosa di più.
(Nella foto in evidenza, scattata da the TKD Reporters, Eleonora Cancedda è sulla destra)