Venti milioni di parole in oltre cinquecento lingue consultato ad oggi da più di mille università in tutto il mondo: BabelNet, archivio digitale grande tre volte il contenuto di Wikipedia nella versione inglese, è molto di più di un dizionario. Disponibile gratuitamente on line, è stato strutturato e programmato per essere fruibile da un computer, che attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale (IA), riesce a dare il giusto significato ai termini utilizzati.


Dietro questo grande progetto c’è la mente brillante di Roberto Navigli. Classe 1978, docente e specialista del linguaggio presso l’università di Roma La Sapienza, è stato pluripremiato dall’Unione Europea sia per il progetto ‘BabelNet’ che per la startup ‘Babelscape’.
La fase iniziale che ha dato vita al primo prototipo prevedeva l’inserimento delle definizioni all’interno del gigantesco database. Per poter poi collegare le parole ai corrispettivi concetti (un’operazione che, se fatta dall’uomo, avrebbe richiesto tempo e risorse incalcolabili) è stato utilizzato un algoritmo che ha permesso al computer di terminare il lavoro rispettando i termini preposti.
Il progetto, terminato nel 2016, riscuote da subito un enorme successo e riceve nuovi fondi per la sua implementazione. Viene studiato e inserito un nuovo algoritmo che permette alla IA di comprendere il significato di ogni parola all’interno di una frase o in un determinato contesto. Questo rende possibile al computer di distinguere per esempio l’utilizzo della parola “mento” utilizzata in un contesto (intesa come parte del viso) dall’indicativo presente del verbo mentire. Trattandosi di un progetto multilingue consente altresì di distinguere l’utilizzo della parola “mouse” (il topolino in inglese) all’interno di una frase, dalla periferica di puntamento del computer. Ogni concetto correttamente tradotto viene immagazzinato in memoria pronto per essere riutilizzato.

Sempre nel 2016, il docente universitario ha fondato ‘Babelscape’, una startup con sede a Roma, composta da 25 dipendenti specializzati nel dare applicazione del know how acquisito, in prodotti e servizi tecnologici destinati al libero mercato.
Attualmente, il team capitanato da Roberto Navigli lavora per un ulteriore evoluzione del lavoro originale (‘Mousse’) che terminerà nel 2022. Il nuovo progetto si occupa, principalmente, dello sviluppo di un nuovo algoritmo che consentirà alla macchina di focalizzarsi e distinguere il significato di una frase in diverse lingue, non attraverso la “comprensione” di una singola parola ma dell’intera costruzione verbale.

Il cervello elettronico che affronta complicate conversazioni e addirittura suggerisce dei consigli spassionati al suo interlocutore umano, non solo è un classico presente in ogni film di fantascienza che si rispetti, ma è il sogno di ogni studioso di informatica applicata.
È doveroso sottolineare che ancora oggi siamo ben lontani da ottenere questo risultato, ma grazie ai progressi fatti con BabelNet possiamo affermare con assoluta certezza di essere sulla strada giusta.










