• Accedi
  • Aiuto
Sito nemesismagazine.it
  • Home
  • Articoli
  • Rubriche
  • Editoriali
  • Interviste
  • Podcast
    • Creattiva
    • L’isola sconosciuta
    • Vamp
  • Chi siamo
  • Sostienici
  • Newsletter
Nessun risultato trovato
Vedi tutti i risultati
Sito nemesismagazine.it
  • Home
  • Articoli
  • Rubriche
  • Editoriali
  • Interviste
  • Podcast
    • Creattiva
    • L’isola sconosciuta
    • Vamp
  • Chi siamo
  • Sostienici
  • Newsletter
Nessun risultato trovato
Vedi tutti i risultati
Sito nemesismagazine.it
Nessun risultato trovato
Vedi tutti i risultati

Alfabeto interno. L come Libertà

Di Valeria Martini
07/11/2020
in alfabeto interno, Comunicazione e società
Tempo di lettura: 4 minuti
Alfabeto interno. L come Libertà

Libertà è assenza di vincoli.

Per questo la libertà è un’utopia.

Anche nel sentirsi liberi di scegliere vi è mancanza di libertà perché la scelta ci pone davanti alla limitazione proposta dalla scelta stessa, devo scegliere se blu o giallo, se salato o dolce o amaro, se alto o basso, se scappare o restare, se arrabbiarmi o lasciar andare. La libertà di scelta è una grande O, esclude una cosa in favore di un’altra.

Ma il fatto di poter scegliere ci fa sentire liberi perché magari è proprio una scelta tutta nostra che non risente di alcuna influenza. Tuttavia, nell’essenza non è proprio così. Scegliere è una condizione di polarità, di legame a un’opzione rispetto almeno ad un’altra.

Diciamo che ci accontentiamo di questa polarizzazione quando emerge dalla nostra autodeterminazione.

Scegliere liberamente è un ossimoro, ma non possiamo pretendere di più.

In ogni caso anche rifiutarsi di scegliere non è libertà.

E che dire del famigerato libero arbitrio? Che grande illusione!

Il libero arbitrio è una falsa libertà, perché noi possiamo solo scegliere se obbedire o disobbedire alla legge divina, alla morale, se aderire al pensiero di un sistema o meno.

Ecco il nostro libero arbitrio: obbedire o no.

Noi non siamo liberi, e non lo siamo perché il nostro spirito è imprigionato nella materia che con la sua inerzia ne rende pachidermicamente lenta l’espressione.

Tuttavia ciò che maggiormente ci affligge è il tentativo di essere liberi il più possibile, soprattutto nelle relazioni interpersonali.

Partiamo svantaggiati sul tema della libertà e non lo recuperiamo più nell’arco della vita, semplicemente perché una volta assunto un impegno, d’amore, famigliare, lavorativo, siamo ancora meno liberi.

I legami, i legami ci rendono meno liberi.

Ma ne siamo veramente sicuri?

Quel residuo di libertà che resta dopo aver fatto la grande scelta di aderire o meno alle leggi universali, vorremmo tutto spenderlo nel non dover mai più rendere conto a nessuno, solo che nel disperato tentativo di mantenere solo molto larghe le maglie delle nostre relazioni, non facciamo che annacquare sentimenti, coinvolgimento, spassionata presenza. E nel tenere una maggiore distanza da chi pensiamo di amare, non facciamo che eludere la responsabilità dei nostri sentimenti, divenendo sempre meno abili a rispondere delle nostre stesse scelte.

È per questo che si continua a osservare uno stile relazionale sempre più liquido, diluito nell’effimero contatto che manteniamo attraverso chat e social ma barricati dietro smartphone e tablet, sicuri nella nostra libertà le cui gabbie sono solo quel tanto distanti da non essere visibili ai nostri occhi.

Basterebbe accettare la limitatezza e con essa l’assenza di libertà.

Nasciamo limitati e, lentamente, andiamo verso il limite, ogni giorno è un passo più vicino alla nostra fine.

La fine di cosa?

L’assenza di libertà è la fine di qualcosa?

Cosa è l’assenza di libertà?

Non sarebbe forse solo il massiccio condizionamento cui siamo soggetti?

Vi dò una immagine: la libertà è come una mongolfiera.

E una mongolfiera ha una destinazione, (e sarebbe un vincolo), un compito (portare persone, e sarebbe un altro vincolo), ed uno scopo (collegare, e se colleghi, leghi qualcosa a un’altra). Giusto?

Cosa rende libera una persona?

Salire di propria volontà sulla mongolfiera e sbarazzarsi, lungo il viaggio, delle zavorre.

Le zavorre sono i condizionamenti, ciò che rende schiava la nostra mente e che ci porta ad agire non in base a un discernimento personale ma come conseguenza di una cultura, di un ideale, di un’appartenenza. Cultura, ideale, appartenenza non sono sbagliati, sono il prodotto organizzato del pensiero di una nazione che, purtuttavia, ci appare laborioso e ammirevole. Ciò che affligge, ciò che costituisce la zavorra che non fa nemmeno prendere il volo alla mongolfiera, è aver smesso di pensare, di osservare con attenzione la vita, è agire come automi che si sentono liberi perché vivono nell’illusione della scelta. Quello è un vincolo, scegliere tra due o più alternative stabilite da qualcuno.

La libertà esiste solo nell’azione diretta, che non valuta opzioni preconfezionate da altri ma risponde solo alla sovranità del pensiero creativo di ogni individuo.

Tutto questo risplende nella relazione, nel rispetto delle norme, nello spirito di comunità.

Non lo nega, non lo annichilisce, semmai lo arricchisce e nutre con l’energia dell’autodeterminazione, ecco la libertà è autodeterminazione nella consapevolezza della propria finitezza.

Smetterò di sentirmi meno libero se, ad esempio, la persona che ho sposato è una presenza che fiorisce dapprima nel mio cuore e non una scelta tra molte in base a calcoli di più o meno sottile convenienza.  Sarò ugualmente libero se avrò sposato il mio partner solo per raggiungere con maggiore agilità il suo cuore in una quotidianità rinnovata dallo spirito del viaggio e dall’incanto verso l’amato.

E continuerò a essere libero anche quando imprigionato, costretto, forzato, perché la libertà è la capacità di pensare indipendentemente da ogni condizionamento e conduce alla creatività, alla generazione e alla pace.

CondividiTweetInviaCondividiCondividi

Post correlati

This Station Is Non-Operational
as heard on radio nemesis

This Station Is Non-Operational

18/10/2025
Perché quando la cultura perde spazi sparisce anche la sua voce
Cultura

Perché quando la cultura perde spazi sparisce anche la sua voce

18/10/2025
Post successivo

Alfabeto interno. M come Maturità

L'archivio di ArcoStudio. Il recupero di un sentimento e la consistenza della cultura

Commenti 1

  1. Pino martini says:
    5 anni ago

    Bellissimo articolo.

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Sono d'accordo con la Privacy Policy.




Enter Captcha Here :

Sostieni Nemesis Magazine

I contenuti di Nemesis Magazine sono gratuiti e accessibili a tutti e tutte. Potete sostenere il nostro lavoro con un una donazione. Grazie!
Fai una donazione

This Station Is Non-Operational
as heard on radio nemesis

This Station Is Non-Operational

Di GianLuca
18/10/2025
0

The Last One

Leggi l'articolo
Perché quando la cultura perde spazi sparisce anche la sua voce

Perché quando la cultura perde spazi sparisce anche la sua voce

18/10/2025
Quei posti, dove abbandonarsi ancora ai sogni di sempre

Quei posti, dove abbandonarsi ancora ai sogni di sempre

18/10/2025
Arrivederci Nemesis Magazine, una palestra di sogni, parole e responsabilità

Arrivederci Nemesis Magazine, una palestra di sogni, parole e responsabilità

18/10/2025
Casa Famiglia Killia, apre a Selargius la struttura per bambini disabili orfani o di famiglie in povertà socio economica

Casa Famiglia Killia, apre a Selargius la struttura per bambini disabili orfani o di famiglie in povertà socio economica

18/10/2025
LA VITA VA COSÌ V. Raffaele, G.I.Loi @Claudio Iannone

“La vita va così”, nel nuovo film di Riccardo Milani la storia del pastore del Sulcis che non volle vendere la sua terra agli speculatori edilizi

18/10/2025

Articoli recenti

  • This Station Is Non-Operational
  • Perché quando la cultura perde spazi sparisce anche la sua voce
  • Quei posti, dove abbandonarsi ancora ai sogni di sempre
  • Arrivederci Nemesis Magazine, una palestra di sogni, parole e responsabilità
  • Casa Famiglia Killia, apre a Selargius la struttura per bambini disabili orfani o di famiglie in povertà socio economica

Commenti recenti

  • Anonimo su Sindaco si muore. Il sangue degli amministratori locali nella Sardegna dell’Ottocento
  • Anna Licia Melis su Cagliari perde uno degli ultimi intellettuali. Si è spento Gianluca Floris
  • Marianna Peddio su Giornata della Memoria. Dalla Barbagia a Mauthausen e Auschwitz, la marcia della morte di Antonio Moi
  • .. su Le luci sul porto (Dietrich Steimetz)
  • Anonimo su Porto Canale in bianco e nero (Dietrich Steinmetz)

Sostieni Nemesis Magazine

I contenuti di Nemesis Magazine sono gratuiti e accessibili a tutti e tutte. Potete sostenere il nostro lavoro con un una donazione. Grazie!
Fai una donazione

Info

Direttrice: Francesca Mulas
Nemesis Magazine è registrato al pubblico registro della stampa con decreto del Tribunale di Cagliari n. 14/2020
Editrice: Associazione culturale Terra Atra
Sede legale: Via del Sestante 5, 09126 Cagliari

Email: info@nemesismagazine.it

Hosting

Hosting: Tophost srl
Piazza della Libertà 10, Roma
P.Iva 08163681003
Rea 1077898
Iscrizione alla camera di Roma del 01/10/2004

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna, Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport. Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

Newsletter

    • Arte
    • Cinema
    • Comunicazione e società
    • Cultura
    • Fotografia
    • Interviste
    • Libri
    • Moda
    • Musica e spettacolo
    • Privacy Policy

    Benvenuto!

    Accedi al tuo account!

    Ho dimenticato la password

    Recupera la tua password

    Inserisci il tuo nome utente o la tua email per recuperare la password!

    Accedi
    • Accedi
    Nessun risultato trovato
    Vedi tutti i risultati
    • Home
    • Articoli
    • Rubriche
    • Editoriali
    • Interviste
    • Podcast
      • Creattiva
      • L’isola sconosciuta
      • Vamp
    • Chi siamo
    • Sostienici
    • Newsletter
    • Aiuto


    Direttrice: Francesca Mulas
    Nemesis Magazine è registrato al pubblico registro della stampa con decreto del Tribunale di Cagliari n. 14/2020
    Editrice: Associazione culturale Terra Atra
    Sede legale: Via del Sestante 5, 09126 Cagliari

    Email: info@nemesismagazine.it

    Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, al fine di migliorare i servizi offerti e l'esperienza di navigazione dei lettori. Se prosegui nella navigazione o se chiudi questo banner acconsenti all’uso dei cookie. Privacy e Cookie.