“Intervista? Certo, ma entro venerdì perché sabato partiamo per Roma. La finale, sai”. Valeria Pilleri, professoressa di lettere e vicepreside all’istituto comprensivo n. 2 di Quartu Sant’Elena, tra una lezione e l’altra trova il tempo di rispondere ai tanti giornalisti e giornaliste della stampa sarda che la cercano per raccontare l’incredibile esperienza a Italia’s got talent. La sua band Dress in Black, definita con orgoglio come “unica Ac/Dc tribute band al femminile in Sardegna”, ha appena conquistato la finale del talent televisivo trasmesso da Sky oggi alla sua undicesima edizione. Con lei, frontwoman e voce della band, ci sono Simona Soddu alla chitarra solista, anche lei insegnante, Camilla Giagoni, studentessa di Scienze della produzione multimediale all’Università di Cagliari alla chitarra ritmica, Noemi Steri, studentessa al Conservatorio di Musica di Cagliari alla batteria, e Sara Dulcis, agente di commercio, al basso.

Oltre 350 serate all’attivo nei palchi di tutta l’Isola sin dal 2016, anno di nascita della formazione, ma le Dress in Black non avevano mai varcato il mare. Lo hanno fatto pochi giorni fa davanti alla giuria del talent più famoso d’Italia e il risultato è stato decisamente inatteso: dopo l’esibizione con un medley dei brani più famosi degli AC/DC, i giudici Frank Matano, Mara Maionchi, Federica Pellegrini e Joe Bastianich hanno detto sì.
E così le cinque cagliaritane si giocheranno la finale, appuntamento mercoledì 24 marzo con uno show in diretta dagli studi romani di Italia’s got talent a Cinecittà. In concorso con loro l’equilibrista Christian Stoinev, le danzatrici Black Widow, le acrobate Bello Sisters, la comica Laura Formenti, la performance ispirata a Superman di Giustino, il mago Stefano Bronzato, il cantante lirico David Mazzoni, i due fratelli danzatori della Negma Dance Group, la pole dance di Martina Storti, la ginnasta Giorgia Greco. Per chi arriva sul podio, il primo premio è un assegno da cento mila euro.
Come è nata l’idea di partecipare al ITG ce lo racconta Valeria Pilleri, voce graffiante che benissimo si adatta a reinterpretare quella di Brian Johnson. “Eravamo in lockdown e in didattica a distanza, probabilmente ho sbagliato click e anziché su ‘partecipa’ ai CDC (consigli di classe, ndr) ho cliccato su ‘partecipa’ a IGT, sono cose che possono capitare. E poi diciamocela tutta, dove altro avremmo potuto suonare dal vivo se non in TV, visti i ripetuti DPCM?”
I quattro sì unanimi dalla giuria erano inaspettati per le cinque Dress in Black. “Una tribute in finale a IGT? Non si era mai vista. Cinque ragazze urlanti in finale? Ma anche no, non ci è mai passato nemmeno per l’anticamera del cervello. Suonare in tv non è come suonare da Cenzo (del Corto Maltese, chiosco sul mare a Cagliari, ndr), non ci sono gli amici infogati a cui piace tutto ciò che facciamo, e non c’è nessuno che ci urli ‘BONE’, pietosamente mentendo. Al contrario, c’è un pubblico selezionato, ma soprattutto dietro c’è un enorme lavoro, una produzione organizzata al millisecondo, autori con decennale esperienza e i giudici. Quattro, ormai arcinoti, che sanno essere decisamente critici. Per cui no, non ci aspettavamo né di arrivare in finale, né tantomeno di ricevere tanti consensi. Ci aspettavamo sicuramente il plauso dei familiari e degli amici, ci aspettavamo anche tanto tanto flame su internet, ma non ci aspettavamo di certo che il pubblico di Cinecittà si alzasse in piedi come se fossimo a casa. È stata decisamente una sorpresa”.
foto di Daniele Fanni Foto di daniele Fanni
Dopo l’esibizione, i giudici si sono lasciati andare a commenti decisamente entusiasti. Tra tutti Mara Maionchi che ha urlato “Cazzo, fortissime!”, esclamazione meno sorprendente del previsto secondo Valeria Pilleri. “Mara è una produttrice discografica di spessore, ha scoperto la Nannini, per dirne una, e in numerosi video l’abbiamo vista sollevare le mani al cielo col gesto delle corna e gridare ‘VIVA GLI AC/DC!’. Per questo motivo ci tenevamo particolarmente al suo parere, ed è andata bene, il suo ‘ca**o fortissime’ è valso tutta l’esperienza televisiva”.
Le cinque musiciste sabato caricheranno gli strumenti sulla nave in partenza da Cagliari verso Civitavecchia. Tre giorni tra tamponi, prove, backstage, e mercoledì la diretta. “E ora si vola in finale. Rock on, o, meglio, fortza paris!“