Sapevate che la ricerca “come manifestare” è stata fatta più volte di “come diventare presidente” e che le emoji con mascherina sono state cercate più spesso di quelle con abbracci?
È stato un articolo del Corriere della sera online (QUI il link al post) che, parlando di ‘Speleologia Digitale’ e andando ad approfondire la ricerca sui temi maggiormente battuti nel corso dell’ultimo decennio, a far sorgere la curiosità sulle ricerche più frequenti o strane fatte sul web.
Utilizzare come campo di rilevazione l’intero web porta a notare che l’interpretazione dei dati può mostrare scenari completamente diversi tra loro; ad esempio, scegliere come riferimento un’area geografica invece che un’altra, un arco temporale breve o lungo, un motore di ricerca al posto di un altro, ecc. ecc. (le combinazioni sono praticamente infinite) porta a conclusioni sempre diverse.
Uno strumento su tutti forse ci agevola un po’ il compito quanto a omogeneità di risultati e facilità di comparazione. Ci viene così in aiuto Google Trends, ma c’è davvero l’imbarazzo della scelta su cosa consultare.
La ricerca è divertente ma anche impegnativa se ci si fa prendere la mano, perché se all’inizio ci si accontenta di scoprire le ricerche in una determinata nazione, immediatamente dopo viene proposto di confrontarla con gli anni precedenti e con zone geografiche simili o, invece, culturalmente contrapposte. Perciò, perché non dedicarci qualche ora?
A inizio anno è abbastanza logico voler capire cosa sia stato di maggiore interesse nell’anno appena trascorso, ma considerando la particolarità del 2020 è ancora più d’effetto capire la differenza rispetto all’anno precedente ancora, quando la vita era diversa. Ma poi, pensandoci bene, ogni anno apre e chiude un capitolo. Sarà una convenzione, però se l’unità di misura che scegliamo di utilizzare è il tempo, le considerazioni che arrivano si fanno sui canonici 365 giorni.
La prima ricerca ci porta a confrontare l’Italia, la vicina e culturalmente simile Francia e il Messico. Escludiamo l’ambito globale, apparentemente non significativo per categorie di ricerca troppo generiche.
Per il 2020 abbiamo interrogato le categorie: cosa significa e come fare:



Al lettore la curiosità di andare a ritroso nel 2019, dove possiamo però svelare che per la categoria come fare viene sempre ricercata la creazione di maschere facciali, ma in senso cosmetico.
Le tendenze possono essere esplorate e rilevate giornalmente ma anche in tempo reale. In Italia quasi sempre il risultato è in ambito calcistico, negli Stai Uniti prevalentemente politico o sportivo in generale, ma ovviamente queste ricerche sono sempre inficiate dall’accadimento prevalente del giorno.
Per stare sul vago e sul faceto, si riportano alcuni risultati in ambito globale dai quali emergono le specifiche intenzioni, e forse stati d’animo, dei “ricercatori”.
Fa riflettere come la ricerca su come “donare” sia stata doppia rispetto a “come risparmiare dei soldi”, e il fatto che le “disabilità invisibili” siano state approfondite molto più spesso di quanto non si facesse in passato.
Anche “come diventare antirazzisti” è stato molto più cecato di “come diventare miliardari”.
Nella categoria incoraggiante viene riportato con estremo entusiasmo che la ricerca “come diventare un alleato” (bisognerebbe approfondire in quale ambito e con quale intento) sia stata più frequente, per la prima volta dopo tanto tempo, di quella “come diventare influencer”.
Nella forsennata ricerca di nuovi modi per comunicare, la domanda di maggior tendenza ha riguardato le aragoste e il loro modo di comunicare; a rischio di fare spoiler il risultato è che i colorati crostacei fanno pipì dalla testa!

Per la categoria motivante si evidenzia che la domanda “come cambiare il mondo” è doppia rispetto a quella “come tornare alla normalità”, mentre per la categoria accattivante viene proposta la “coffin dance”, diventata virale nel 2015 e poi riproposta in un meme proprio a febbraio del 2020, andando ad esorcizzare una situazione mai vissuta prima.

La ricerca potrebbe proseguire davvero a tendere a infinito, anche perché ogni risultato è poi accompagnato da curiosità, come ad esempio che il Barboncino Toy è stato il cane di maggior tendenza del 2020, immagini accattivanti e quiz che portano a ragionamenti logici.
È facile capire perché la nuova ricchezza inestimabile sia adesso data dal possesso di dati e informazioni sulle tendenze manifestate dalle persone; queste sono sempre, per chi dovesse avere buone intenzioni, uno specchio del mondo in cui viviamo e uno spunto di riflessione su quali leve usare per guidare le coscienze, ma allo stesso modo per chi dovesse perseguire non tanto cattive intenzioni, ma intenzioni del tutto personali, avrebbe modo di strumentalizzare alcune rilevazioni.
Articolo molto interessante, prodigo di curiosità.
Certo, fa riflettere come in Italia tra i 5 “come fare” prevalenti figurino pane, pizza e lievito di birra, notoriamente tra i grandi enigmi dell’anno 2020 (Covid chi?!?).
Sarebbe stato interessante avere i trends relativi alla popolazione sarda… nisba, ho già controllato, Google Trends non ritiene la Sardegna meritevole di ciò.
Siamo ancora a marzo, ma provo a vaticinare la mia personale cinquina riguardo alle parole più googlate dagli italiani in questo 2021:
1)Astrazeneca
2)Mohammad bin Salman, my friend!
3)Mario Draghi—–>sempre sia lodato!
4)Quanti soldi guadagna CR7?
5)Ce la faremo?
Attrus annus mellus!
Allora preparo una busta contenente le mie 5 previsioni che andremo ad aprire e confrontare con le tue tra un anno, e vedremo com’è andata. Tre su cinque già coincidono; speriamo di essere smentiti sul resto!
Grazie per il tuo contributo; sono questi gli spunti che integrano le notizie e ampliano il campo d’osservazione.
Lieta di averti come lettore.