“Qualcuno perfino sostiene che non esiste”, eppure da cinque anni a Sassari una realtà tenacemente cresce e fa parlare di sé. E’ quella della associazione culturale e di promozione sociale Il Colombre, nata dall’idea di un gruppo di amici, provenienti da formazioni diverse, con l’intento di dar vita a un progetto di trasformazione del tessuto sociale e culturale della città che valorizzi le nuove generazioni attraverso il dialogo intergenerazionale. Il nome che hanno scelto rimanda al racconto di Dino Buzzati “Il Colombre”. Un animale marino misterioso e perturbante, simbolo del desiderio di spingersi nella profondità della conoscenza fino a perdersi nell’abisso della meraviglia di mondi sconosciuti. Un mare, quello ideale della cultura e della bellezza, in cui il Colombre si sente a suo agio e di cui l’associazione si fa promotrice. Tra le prossime iniziative, un nuovo appuntamento con la rassegna “Specchio del fuoco che tutti agogniamo“, protagonista Giusy Calia, e la quarta edizione del Festival Bardunfula in programma l’ultimo fine settimana di maggio.
Il Colombre ha iniziato a muovere i primi passi organizzando incontri dedicati alla letteratura, l’arte contemporanea, l’artigianato e il design, in collaborazione con la Libreria Dessì. Tanti gli eventi realizzati finora, anche durante la pandemia, come una maratona online per il 25 aprile ma anche il festival transfemminista Tzua! e il Club dei Perdenti, rassegna dedicata alla cultura nerd. Il Twin Peaks Day, ciclo di incontri dedicati al genio di David Lynch con proiezioni, reading, approfondimenti critici e artistici. Ma anche Scusorgius, scuola antica di magia e stregoneria del Nord Sardegna, progetto di storytelling e role play che parte dalla saga potteriana per recuperare attraverso il gioco le tradizioni sarde. Da gennaio Il Colombre ha anche una sede nuova, il Centro Culturale in via Carso 28, a disposizione di chiunque abbia bisogno di uno spazio accessibile per lavorare, leggere, creare e proporre. Il centro ospita laboratori per adulti, dedicati all’arte contemporanea e ai suoi protagonisti. Tra i tanti programmi la nascita di una scuola popolare di filosofia e l’apertura di una biblioteca con una particolare attenzione alla sezione dedicata alle persone bambine e a tematiche di rilevanza sociale. Altro progetto, ancora embrionale, è quello che coinvolgerà le persone anziane con differenze cognitive, grazie alla collaborazione con un team di professioniste.
Letteratura per grandi e piccoli, ecco la nuova edizione di Bardunfula
Tra gli appuntamenti di maggiore successo c’è Bardunfula, Festival delle culture e delle letterature delle bambine e dei bambini, che nelle prossime settimane presenterà la sua quarta edizione. Tema centrale è quello della promozione della lettura e della narrazione come valore collettivo di coesione sociale e motivo di crescita personale. Bardunfula ha avuto anche quest’anno un’anteprima primaverile, con laboratori alla scoperta del verde urbano dedicati ai più piccoli. I tre giorni del Bardunfula Festival si terranno l’ultimo fine settimana di maggio, ai giardini pubblici di via Tavolara a Sassari, poi a metà giugno ci sarà un appuntamento a Thiesi e tanti altri incontri che fino a dicembre coinvolgeranno diversi comuni del sassarese. Il festival, per il secondo anno consecutivo, fa parte della rete Salude & Trigu, progetto della Camera di Commercio di Sassari che unisce insieme diversi eventi del nord Sardegna in un lavoro collettivo di promozione culturale e turistica del territorio. Quest’anno il tema sarà quello dell’ambiente, in una visione ampia che coinvolge nella riflessione gli spazi urbani e le modalità di relazione. Anche quest’anno Bardunfula lavorerà in rete con altri festival letterari sardi dedicati alle bambine e ai bambini: Patapum Festival a Nuoro, Bimbi a Bordo di Guspini, TutteStorie di Cagliari e con l’associazione Lughenè.

L’omaggio a Dino Buzzati e il nuovo appuntamento con l’arte contemporanea
Si è conclusa nei mesi scorsi una mostra dedicata al racconto de ‘Il Colombre’, nata in occasione dei 50 anni dalla morte di Dino Buzzati. L’esposizione “Qualcuno perfino sostiene che non esiste“, realizzata alla Pinacoteca Nazionale di Sassari, ha visto la partecipazione di quindici illustratrici e illustratori provenienti da tutto il mondo e le opere inedite di otto artiste e artisti visivi contemporanei che lavorano e vivono in Sardegna, con una serie di attività laboratoriali e di approfondimento alla scoperta di Buzzati, dell’arte, della letteratura e del tema del mostruoso e del perturbante che nell’arco di due mesi hanno coinvolto scolaresche e un vasto pubblico. Dalla mostra dedicata a Buzzati è nata la rassegna “Specchio del fuoco che tutti agogniamo” che da gennaio, nei nuovi spazi di via Carso, ha indagato ulteriormente il tema del perturbante nel contemporaneo attraverso le opere e i linguaggi artistici (pittura, performance, musica, installazione) di Roberto Chessa, Antonio Crobu, Max Mazzoli, Serena Salis, Marcello Scalas, Danilo Sini e Claudio Maniga, Trasponsonic.
L’ultimo appuntamento della rassegna ha come protagonista l’installazione “In memoria di me” di Giusy Calia, artista di rilevanza internazionale, sassarese di origini nuoresi. Calia, classe ’71, inizia il suo percorso artistico a quindici anni familiarizzando con la macchina fotografica, che poi diventerà il suo strumento espressivo principale, intrecciando la sua crescita teorica e artistica tra letteratura, filosofia, psicologia clinica e pratica psicanalitica. Il tema del perturbante e della follia caratterizza la sua produzione artistica, attraverso una relazione tra artista e spettatore che stimola l’inconscio e il turbamento. I frammenti di immagini, lo spazio scenico e quello installativo di Giusy Calia prendono spunto dal reale per condurre l’osservatore attraverso archetipi e simboli in cui la norma perde significato e l’imprevedibile occupa lo spazio dell’immaginazione. Luoghi e creature, quelli che animano le sue opere, che hanno lo scopo di far perdere chi osserva e si lascia trasportare attraverso le stanze della meraviglia. L’appuntamento è per sabato 29 aprile alle 19.30 e la mostra sarà visitabile fino al 5 maggio.


