Ha preso il via nelle prime settimane di luglio dentro l’Istituto Penale Minorile IPM di Cagliari-Quartucciu il progetto “Visioni dentro”, realizzato da Il Miglio Verde, organizzazione di volontariato che si occupa di persone in condizione di disagio psicosociale, in collaborazione con l’associazione culturale Ordet.
Attraverso l’acquisizione delle conoscenze di base e di competenze per la realizzazione di prodotti audiovisivi, l’iniziativa intende creare un ponte di dialogo tra due mondi apparentemente distanti, quello interno del carcere e quello esterno del mondo che sta fuori. Un laboratorio teorico-pratico della durata di tre mesi, mirato a fornire gli strumenti per l’uso di videocamere e software di montaggio video e tecniche di elaborazione delle immagini digitali nonché l’utilizzo pratico del mezzo.
Una volta acquisite le competenze teoriche, poi, i ragazzi ospiti della struttura potranno mettersi alla prova e cimentarsi con la produzione artistica, riuscendo ad esprimere il loro mondo interiore e la visione di ciò che li circonda attraverso musica, immagini, suggestioni che ri-elaborino il loro vissuto attraverso il linguaggio mediato della narrazione video e cinematografica. Un processo de-costruttivo prima e ricostruttivo poi, per diventare protagonisti attivi della narrazione, dunque, e non solo fruitori passivi, così come nella vita.

Il progetto “Visioni dentro” è realizzato da tre giovani artisti emergenti, Marta Fiori, Michela Cidu e Leonardo Tomasi e si basa sul crowdfunding poiché sono scarsi o nulli i finanziamenti che le amministrazioni penitenziarie dispongono per iniziative come questa. Diventa quindi fondamentale l’interesse generale e la possibilità di raccogliere dei fondi per offrire ai ragazzi destinatari del progetto la possibilità di avere mezzi coi quali riscattarsi, acquisire maggiore autostima, sperimentare la curiosità e soprattutto conquistare un modo per tirare fuori ciò che hanno dentro, potendolo raccontare.
Il laboratorio si concluderà ad ottobre 2021 con la realizzazione di un progetto audiovisivo semplice, che attraverso la produzione di video e fotografie metta a frutto l’acquisizione dei linguaggi appresi e l’utilizzo di mezzi e tecniche diverse, oggetto del corso.
L’aspetto centrale di tutto il progetto è quello di poter offrire ai ragazzi l’occasione per un momento di formazione utile nel loro futuro, ma soprattutto di ri-educazione e riscatto.
“La presentazione del prodotto audiovisivo realizzato come esito finale del laboratorio – sottolinea Rosella Foris, psicologa e referente del progetto – permetterà ai destinatari del progetto, di raccontare e raccontarsi prendendo coscienza dei propri mezzi espressivi e comunicativi, in un ambiente di reale collaborazione e inclusione”. “Il laboratorio pertanto rappresenta il primo tassello di un percorso che favorisce un’opportunità di professionalizzazione” – afferma Daniele Maggioni, produttore cinematografico, sceneggiatore e regista.