Premessa
Vi è mai capitato di assistere ad una scena o guardare un’immagine ed esserne rapiti immediatamente? È come quando ci si sveglia con una canzone in testa. Inizia a ruota libera, ogni tanto si sofferma sul ritornello e poi riprende per tutta la giornata. Così la scena a cui avete assistito continua a scorrere nella vostra mente innescando una reazione a catena, dando vita ad un progetto, un’idea che occupa uno spazio preciso nella vostra mente e non vi lascerà mai; almeno finché non decidete di dargli un corpo, di renderla reale.
Un giovane assistente alla produzione, John Landis, si trova in Jugoslavia per le riprese del film “I guerrieri” del 1970, con Clint Eastwood. Durante un viaggio con la troupe, per la raggiungere la successiva location, si imbatte in una comunità zingara intenta a celebrare un rito funebre. Il defunto, avvolto da un lenzuolo e circondato da corone d’aglio, viene sepolto in profondità e in posizione verticale. Si seppe che l’uomo, quando era in vita, aveva compiuto diverse azioni malvage, e per evitare che potesse tornare dal mondo dei morti non c’era altro modo che seguire quel rituale. Questa scena si insinuò nella mente dell’allora ventenne Landis, prese subito posto nella prima bozza del film “Un lupo mannaro americano a Londra” scritta un anno prima, e ne generò la struttura. Per ammirare la sua forma ci vollero 11 anni.
Inizialmente il progetto appariva per i produttori, costoso e controverso. Gli effetti speciali, le battute talvolta comiche, rendevano il lavoro troppo cruento per essere un comico e troppo comico per essere un horror. Con la produzione e il successo dei due film più famosi di Landis: “Animal House” e “The Blues Brothers” i fondi non erano più un problema e il progetto iniziò a prendere vita.
La storia si sviluppa seguendo le vicende di due studenti americani (David Kessler e Jack Goldman) che decidono di trascorre le vacanze nelle campagne selvagge dell’Inghilterra. Parliamo della famosa brughiera, oggetto di miti e leggende. Il loro ingresso in scena è ad effetto. I giovani sono passeggeri in un camion pieno di pecore e vengono scaricati nel bel mezzo del nulla con un ammonimento: “Rimanete sulla strada e state lontani dalla brughiera”. Come in ogni film dell’orrore che si rispetti nessuno dà ascolto agli ammonimenti, anzi, di solito si fa l’esatto contrario. David e Jack vengono prima cacciati da un bar dal nome allegorico “l’agnello macellato”, poi cercando di raggiungere un posto dove poter superare la notte, si allontanano dalla strada e, (chi lo avrebbe mai detto?) vengono aggrediti da un gigantesco e feroce lupo. Jack muore dilaniato e David, ferito, viene portato a Londra in ospedale. Lo sviluppo della storia di base è lineare tuttavia si avvicendano visioni e incubi terribili che confondono e spaventano lo spettatore. Uno di questi, la scena in cui il protagonista dorme in un letto d’ospedale in mezzo al bosco, ha cancellato il sonno, per diverse notti, di un giovane me, tanto tempo fa. Il regista si diverte ad alternare scene di calma piatta con risvolti di ferocia e violenza allo stato puro. Gran parte del merito è da riconoscere al responsabile degli effetti speciali Rick Baker che con questa produzione rivoluzionò il concetto di makeup horror degli anni 80. Landis si rifiutò di utilizzare la computer grafica e, conscio del talento del suo amico Rick, girò gran parte delle scene con il licantropo in ambienti completamente illuminati come la più famosa scena in cui assistiamo alla trasformazione di David in lupo.
Accolto favorevolmente dalla critica il film è un successo su tutta la linea. Con un budget di appena 5,8 milioni di dollari ne incassò in tutto il mondo circa 62 ricevendo un premio Oscar per il miglior makeup. Il film è tutt’oggi considerato un cult del genere.
Le curiosità
Il film conquistò il re del pop Michael Jackson che scritturò subito Landis e Baker per produrre uno dei suoi video più famosi, “Thriller”
Landis scelse il protagonista del suo film dopo averlo visto in una pubblicità di una famosa bevanda..
Gli attori che interpretano i due studenti americani furono ingaggiati nove mesi prima delle riprese. Questo per dare la possibilità al mago degli effetti speciali (Baker) di effettuare un calco completo dei loro corpi.
La sequenza della metamorfosi di David richiese un’intera settimana di riprese in cui ogni pelo venne applicato singolarmente. Ogni volta le sedute di trucco duravano diverse ore.
Landis compare brevemente nel film nei panni di un passante che viene investito e finisce contro una vetrata.
Per rendere più terrificante l’ululato del licantropo è stato fuso il verso di un lupo con quello di un elefante.
La ricostruzione del lupo mannaro, quando non era sul set, venne chiusa sotto chiave per evitare che trapelasse qualsiasi immagine prima dell’uscita del film.
David girò nudo alcune scene con dei veri lupi. Naturalmente, prima si assicurò che avessero mangiato in abbondanza.
Nonostante le diverse leggi contro le ostruzioni del traffico a Londra, Landis ottenne un permesso speciale per girare all’aperto sia all’incrocio di Piccadilly Circus sia a Trafalgar Square e infine, una delle scene più agghiaccianti, al Tower Bridge.