Fa tappa anche nella Sardegna sud occidentale la ventisettesima edizione di Monumenti aperti per esplorare i beni culturali di Arbus e Guspini, due tra i quindici Comuni protagonisti delle giornate di sabato 13 e domenica 14 maggio. Qui si viaggia in un territorio variegato: dai monti Linas e Arcuentu alle dune della Costa verde, dalle aree archeologiche prenuragiche ai siti di archeologia industriale delle miniere Ingurtosu e Montevecchio; e poi s’incontrano monumenti naturali unici come le rocce basaltiche e siti a testimonianza della vocazione agropastorale che ha preceduto quella industriale più recente di questa vasta porzione di territorio.
Immancabile, come in tutti i sessanta Comuni sardi che aderiscono a Monumenti aperti, l’apporto di studenti e volontari col compito di raccontare ai visitatori i monumenti e i luoghi di interesse storico e archeologico.
I protagonisti
A questa edizione della manifestazione per Arbus partecipano l’Assessorato comunale alla Cultura, la Brigata Meccanizzata Sassari, l’Istituto comprensivo statale “P. Leo”, il Ceas – Centro di Educazione Ambientale, il Gruppo Archeologico Cugui, l’associazione Angeli nel Cuore, l’associazione culturale folkloristica Sant’Antonio, l’associazione musicale culturale Sul Rigo, l’associazione Pro Loco Arbus, l’associazione Porto Palma, il condominio Torre dei Corsari, il comitato Sant’Antonio da Padova e la cooperativa sociale Sinergie. Per Guspini partecipano la Direzione Didattica Statale, l’Istituto Comprensivo “Fermi + Da Vinci”, l’I. I. S. “M. Buonarroti”, la scuola dell’Infanzia Paritaria “Santa Maria”, l’associazione Pro Loco Guspini, l’associazione AUSER, l’associazione femminile di volontariato XconoscereXfare, l’associazione Gentilis ODV, l’associazione Legambiente Guspini, l’associazione Minatori Sa Mena, l’associazione nazionale Marinai d’Italia Guspini, la parrocchia di San Nicolò, Agrobass Sardinian Farm e l’associazione Infioratori Santa Maria.

Gli undici monumenti aperti ad Arbus
Nella Miniera di Ingurtosu è visitabile solo dall’esterno il Palazzo della Direzione, edificio della fine del diciannovesimo secolo progettato dall’ingegnere Georg Bornemann sulla scorta della tradizione costruttiva del nord Europa, e il pozzo Gal, che serviva alla coltivazione di un filone di 8 km, la prosecuzione del filone della miniera di Montevecchio.

Visite anche al Nuraghe Cugui, nel quale furono trovate tracce insediative risalenti addirittura al 3400- 3200 a.C. e alla Torre di Flumentorgiu, costruita dagli spagnoli alla fine del Sedicesimo secolo per controllare le incursioni marittime dei pirati saraceni e attiva fino al 1867.
E ancora, si aprono le porte di alcuni monumenti e musei presenti in paese: la Casa Museo del Coltello Sardo, luogo in cui Paolo Pusceddu ideò il famoso marchio “L’arburesa” e dal 1996 rinomato centro espositivo; le tre chiese di San Sebastiano, di Nostra Signora d’Itria e di Sant’Antonio da Padova. La cultura contadina è rappresentata dal Monte Granatico del paese, presente fin dal 1763, e dal Mulino Puddu, ma soprattutto dal Museo Antonio Corda che accoglie i reperti di oltre cinquanta antichi mestieri della Sardegna, offrendo al visitatore un’ampia panoramica di attrezzi e tecniche di lavorazione fondamentali per la cultura e l’identità del territorio.
Visite da sabato 13 maggio dalle 16 alle 20 e domenica 14 maggio dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 20 salvo dove diversamente specificato. Info utili: e-mail info@arbusturismo.it; info point in via Libertà 16.

I quattro monumenti aperti a Guspini
In programma l’apertura del Borgo di Montevecchio, l’insieme di edifici nati nel secolo scorso in funzione della miniera e dei suoi lavoratori: le case degli impiegati e dei dirigenti della miniera, scuole, uffici, strutture sportive e un ospedale. All’interno del centro abitato di Guspini si potranno visitare i Basalti Colonnari, parete di origine vulcanica alta circa 20 metri famosa per la sua caratteristica forma “a canne d’organo”, Casa Murgia, dimora padronale appartenente ai ricchi possidenti terrieri del paese, per ripercorrere la vita della famiglia Murgia e riscoprire le tradizionali pratiche agricole legate all’olivicoltura e alla viticoltura. Aperti anche il Monte Granatico, punto di riferimento per la coltivazione del grano, nato oltre seicento anni fa, che ora ospita un’esposizione multimediale della storia di Guspini e la chiesa di Santa Maria di Malta Datata all’undicesimo – dodicesimo secolo, è stata oggetto di varie riedificazioni e ancora oggi è un importante luogo di conservazione di arredi sacri di grande valore, come una tela di Michelangelo Medici, dipinta nel 1796.
Gli eventi collaterali: in piazza Santa Maria l’infiorata a cura dell’associazione Infioratori, al Molino Garau invece il laboratorio sui malloreddus e le presentazioni di due libri, “L’ineffabile volo”, di Sandro Renato Garau e “Il nostro cibo” di Maurizio Fadda e Fabio Parascandolo.
I monumenti saranno visitabili gratuitamente sabato 13 e domenica 14 maggio dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 19.30. Info utili: cultura@comune.guspini.su.it e, durante la manifestazione, info point in piazza 4 Novembre.
Nell’immagine in evidenza il il Borgo di Montevecchio a Guspini, itinerario in viale Gramsci










