La casa della Memoria. Cagliari 1943 è un progetto avviato nel 2006 dal Cada Die Teatro in collaborazione con la cattedra di Antropologia culturale dell’Università di Cagliari e col sostegno della Fondazione di Sardegna e dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE). Da allora sono state raccolte 130 testimonianze di quanti hanno vissuto le tragiche giornate dei bombardamenti anglo- americani che devastarono la città riducendola a un cumulo di macerie; storie che sono state portate in scena dalla compagnia teatrale cagliaritana con diversi spettacoli ai quali si aggiungono documentari, iniziative editoriali, un sito internet e il progetto di una casa della memoria. Questa gran mole di materiale forma il corpus di ‘Cagliari 1943/2023: Memorie di guerra, percorsi di pace‘ che è stato presentato mercoledì 27 marzo al centro comunale La Vetreria in occasione della Giornata Mondiale del Teatro. Il progetto, ideato da Pierpaolo Piludu, si basa su una ricerca, iniziata nel 2006 e sostenuta dalla Fondazione di Sardegna, dall’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE) e in collaborazione con la cattedra di Antropologia culturale dell’Università di Cagliari che sotto la guida scientifica di Giulio Angioni, antropologo, e scrittore, ha contribuito alla raccolta di oltre 130 testimonianze dirette.

Il 1943 per i cagliaritani fu l’anno della miseria più nera e del disastro. La città allora conobbe la furia devastatrice della guerra e l’apocalisse piombò sul Golfo degli Angeli con tutto il suo carico di morte e distruzione e una lunga scia di sangue, lutti e disperazione. Cada Die Teatro ha lavorato assiduamente per far si che la memoria di quegli eventi, che avrebbero segnato per sempre la storia cittadina, non andasse perduta. Impegnandosi in una lunga e articolata ricerca antropologica e teatrale ha raccolto una notevole quantità di materiale nel suo sito web che oggi è un preziosissimo scrigno dove si possono rivivere quelle meste giornate attraverso i contributi di chi ebbe modo di viverle in prima persona.
Sul sito si possono consultare liberamente videointerviste, immagini, schede e documentari suddivisi per 24 tematiche (da “17 febbraio 1943” a “La Paura”, da “L’antifascismo” a “I tedeschi”, a “La fuga dalla città”, da “L’armistizio” a “Gli americani”, a “Mai più guerra!”) che offrono un’ampia panoramica sui molteplici aspetti che caratterizzarono gli anni del fascismo, della guerra e soprattutto le tragiche giornate fra il 17 febbraio e il 13 maggio del 1943.
Un progetto che non è un traguardo, spiegano i promotori di Cada Die, ma il punto di partenza per ulteriori sviluppi futuri che porteranno alla nascita di una vera e propria casa della memoria che ha l’obiettivo di dare vita a una sorta di passaggio di testimone in modo che i cittadini di oggi, partendo dai più giovani, diventino a loro volta custodi e portavoce di una memoria che diversamente cadrebbe nell’oblio e andrebbe irrimediabilmente perduta. “L’auspicio – sottolinea Pierpaolo Piludu – è che l’intensità di questi racconti possa contribuire a far crescere l’avversione nei confronti di tutte le guerre, prevenirle e contrastarle”. In poche parole, raccontare la guerra per educare alla pace. E in questo periodo dove le bombe colpiscono ancora civili inermi in diverse parti del mondo e gli stati sono impegnati in un’illogica e sconcertante corsa al riarmo, ne abbiamo veramente bisogno.